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Nuoto, Mondiali Budapest 2017: Simona Quadarella di BRONZO nei 1500 sl, Federica Pellegrini e Fabio Scozzoli volano in finale nella giornata dei WR

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Una terza giornata da urlo quella che si è conclusa nella Duna Arena di Budapest (Ungheria), valida per i Mondiali di nuoto in piscina. Andiamo, dunque, a raccontarvi tutto quello che c’è stato in vasca.

FINALE 1500 STILE LIBERO DONNE

Non c’erano dubbi sulla medaglia d’oro su questa distanza: successo di Katie Ledecky doveva essere e così è stato. L’americana in 15’31″82 ha dominato la scena fin dal primo metro non lasciando scampo alcuno alle avversaria su un ritmo incessante, sempre in presa. Tuttavia, per i nostri colori, l’impresa è di Simona Quadarella, terza all’arrivo con il tempo di 15’53″86 alle spalle della spagnola Mireia Belmonte Garcia (15’50″89). Una gara coraggiosissima per la nostra atleta, decisa fin dal primo metro. Ledecky a parte, l’azzurra in 8’29″39, con un passo da 31″ per vasca, ha incantato cedendo solo ai 1200m alla più esperta iberica ma quei 10″ abbattuti rispetto al suo primato personale nessuno può toglierli. L’Italia dopo Alessia Filippi ha una nuova grande fondista. Per quanto concerne l’alieno statunitense è la 12esima medaglia d’oro in carriera nella rassegna iridata.

FINALE 200 STILE LIBERO UOMINI

Come nell’atto conclusivo dei 1500 femminili il nome della vincitrice non è stata una sorpresa, lo stesso si può dire nei 200 sl uomini. Sun Yang, oro a Rio 2016, si è imposto in 1’44″39 davanti all’americano Townley Haas (1’45″04) ed al russo Aleksandr Krasnykh (1’45″23). Una vittoria in rimonta per il cinese passato in sesta piazza ai 100 metri in 51″10 per poi mettere in acqua una nuotata poderosa valsa il suo secondo oro in questo Mondiale. Estremamente convincente la prova dello statunitense Haas che aggressivo fin dall’avvio ha provato a tenere il ritmo dell’asiatico ma ha dovuto alzare bandiera bianca e guardarsi dal rientro del russo in grande spolvero. Deludono invece i due britannici Duncan Scott e James Guy, in quarta e quinta posizione, ed affondati nell’ultima vasca al pari dell’idolo di casa Dominik Kozma, in seconda piazza a 50 metri dalla fine.

FINALE 100 DORSO DONNE

Ecco il record n.1 di giornata firmato dalla sorprendente classe ’96 Kylie Jacqueline Masse che in 58″10 ha siglato uno strepitoso WR migliorando di 2 centesimi il primato “gommato” di Gemma Spofforth, risalente al campionato del mondo di Roma. Una gara bellissima vissuta sul confronto tra quattro atlete, vinto dalla nordamericana a precedere la statunitense Kathleen Baker (58″68) e l’australiana Emily Seebohm (58″59).

FINALE 100 DORSO UOMINI

Sempre nel dorso, sul versante maschile, è il cinese Jiayu Xu a tronfare in 52″44. Xu ha gestito alla grande le due vasche essendo sempre avanti dal primo all’ultimo metro e precedendo nell’ordine Matt Grevers di appena 4 centesimi e Ryan Murphy, oro a Cinque Cerchi (52″59). Niente da fare per il nipponico Ryosuke Irie, quarto a 53″03, e per l’australiano Mitchell Larkin (sesto in 53″24).

FINALE 100 RANA DONNE

I fuochi d’artificio in vasca son continuati con la ranista stelle e strisce Lilly King che in 1’04″14 si è portata a casa il successo iridato ed il nuovo primato del mondo migliorando il precedente di Ruta Meilutyte (1’04″35). Una progressione incredibile per l’americana, passata velocissima ai 50 metri in 29″80 e protagonista di una seconda vasca da 34″33 strabiliante. Festa tutta Usa completata dall’argento di Katie Meili (1’05″03) che dà un bello schiaffo morale alla russa Yuliya Efimova (1’05’05) mentre la lituana Meilutyte non va oltre la quarta posizione.

SEMIFINALI 50 RANA UOMINI

Pensavate che fosse finita qui? Non era d’accordo Adam Peaty che nei 50 rana, dopo aver migliorato il limite mondiale dei 50 rana stamane portandolo a 26″10, ha deciso di fare le cose in grande: primo uomo ad abbattere la barriera dei 26″ (25″95). Un tempo che, a questo punto, potrebbe essere ulteriormente migliorato in finale con un oro dall’esito scontato visto il gap con il secondo di quasi un secondo. Il primo degli inseguitori, se così lo possiamo definire, è stato Felipe Lima che in 26″68 ha preceduto il sudafricano Cameron Van der Burgh. Buone notizie per il nostro Fabio Scozzoli che in 26″96 ha firmato il record italiano della distanza, conquistando l’ultimo posto utile per l’atto conclusivo. Poco fortunato Nicolò Martinenghi che, in 27’01”, non è rientrato nei migliori otto per appena 5 centesimi, preceduto proprio dall’altro azzurro.

SEMIFINALI 200 STILE LIBERO DONNE

Eccola l’altra gara da circoletto rosso per l’Italia. Nonostante le fatiche dei 1500 metri, l’extraterrestre Ledecky non è sembrata risentirne e in 1’54″69 ha centrato il miglior tempo dell’atto conclusivo facendo capire alle avversarie che la strada per la vittoria è sbarrata. Alle spalle del fenomeno statunitense una convincente Emma McKeon, molto aggressiva in acqua e passata molto velocemente in 55″61 ai 100 metri. L’1’54″99 dell’australiana è stato di grandissima qualità davanti ad una Veronika Popova, altrettanto convincente da 1’55″08. In quarta piazza troviamo una Federica Pellegrini, vittoriosa della seconda semifinale, che, come sempre, ha impostato il suo ritmo su Katinka Hosszu centrando un buon 1’55″58 con un’ultima vasca da 29″08, la migliore delle otto qualificate alla finale. Tuttavia, Federica, se vorrà aspirare alle medaglie, dovrà cercare un terzo 50 metri più convincente. Ci attende una sfida all’ultimo sangue, come lei stessa l’ha definita.

SEMIFINALI 200 FARFALLA UOMINI

A chiosa le semifinali dei 200 delfino hanno sorriso al giapponese Daiya Seto (1’54″03) ma degna di menzione l’eccezionale seconda heat di Laszlo Cseh che in 1’54″22 ha rimontato in modo incredibile sul sudafricano Chad Le Clos (terzo al termine della semifinale e quinto nell’ordine dei tempi della graduatoria generale) in 1’54″22 mettendo la mano davanti all’altro magiaro Tamas Kenderesi (1’54″98). Eliminato, purtroppo, il nostro Giacomo Carini che in 1’56″33 non è andato oltre il 13° crono.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Fina

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