Nuoto
Nuoto, Mondiali Budapest 2017: Detti e Paltrinieri e la missione cinese. Obiettivo: staccare Sun Yang
Ore 19.05, 800 metri da affrontare e nuotare e un unico obiettivo: vincere. Con queste aspirazioni Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti affronteranno le 16 vasche nella finale iridata di Budapest domani. La Duna Arena sarà teatro della sfida della coppia azzurra all’invincibile Sun Yang. Il cinese, uscito vittorioso dagli atti conclusivi di 200 e 400, vuole il tris per entrare ancor di più nella storia di questo sport. Qualora l’asiatico riuscisse ad andare a segno sarebbe la terza vittoria consecutiva negli 800 sl in una rassegna iridata, altro risultato altisonante del campione orientale.
Tuttavia, Paltrinieri e Detti non ci staranno di certo a fare le vittime sacrificali e se è vero che i tre posti del podio, per l’assenza dell’australiano Mack Horton, sembrano essere già assegnati, la conquista del gradino più alto non è scontata. Se è vero che Sun nei 200 e nei 400 sl gode di un certo margine, in questo caso sarà tutto da vedere. La coppia azzurra è in grado di impensierire colui che sembra invincibile.
Detti, autore del miglior tempo dell’anno in 7’41″64, vuole il suo 800 “perfetto”. Il primo assaggio nelle batterie tra il toscano ed il cinese è stato ad appannaggio di Sun: 7’49″28 per l”asso orientale mentre 7’49″67 per il toscano. Una heat controllata dai due ed andata via facile a braccetto senza spendere troppo. Nella finale ritroveremo l’accoppiata in corsia 2 (Sun Yang) e 7 (Gabriele Detti) per via di un crono non certo spaziale. Una scelta voluta dal livornese in particolare che di dannarsi l’anima non ne aveva voglia prediligendo questa condotta. Le carte dunque sono rimaste coperte.
Stesso discorso anche per Greg che, pur nuotando sensibilmente più veloce (7’45″32) ed ottenendo il miglior tempo delle batterie e la partenza dalla corsia 4, ha gestito sapientemente le sue forze. Una nuotata, nella parte alta del corpo, molto bella quella del carpigiano che pur non inserendo mai le gambe ha messo in mostra la sua grande leggerezza ed acquaticità, doti da fondista doc.
Come battere dunque Yang? Il gioco è semplice: impostare la gara sul ritmo, costringere il cinese al fuorigiri prolungato ed arrivare con due secondi, almeno, di vantaggio ai 700 metri. La progressione “assassina” del campione olimpico non ha paragoni e va da sé che la strategia non ha nulla di così creativo. Ciò contribuirà a creare ancor più pathos e ne vedremo delle belle nella Duna Arena.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da Deepbluemedia