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Nuoto, Mondiali Budapest 2017: Gregorio Paltrinieri il MITO dei 1500 stile libero!!! Stati Uniti devastanti nelle staffette miste, vince Hosszu, King da record

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La 17esima edizione dei campionati del mondo di nuoto di Budapest (Ungheria) è giunta alla conclusione. Andiamo dunque a raccontarvi cosa è accaduto nelle finali di questa giornata conclusiva ricca di emozioni anche per l’Italnuoto.

50 RANA DONNE

Lilly King fa doppietta. L’americana, dopo essersi portata a casa il titolo iridato nei 100 rana con record del mondo, bissa il successo mondiale ed anche il primato del mondo. 29″40 per l’atleta stelle e strisce che migliora il precedente primato della lituana Ruta Meilutyte (29″48, stabilito a Barcellona nel 2013). Una partenza bruciante per l’americana che fin da subito fa la differenza rispetto alle avversarie andando via in progressione e dominando la scena. Alle spalle della statunitense Yuliya Efimova deve guardare ancora la rivale festeggiare. 29″57 per la russa a precedere l’altra rappresentante degli States Katie Meili (29″99). Fuori dal podio invece la lituana Ruta Meilutyte (30″20) mai in gara per vincere. Termina in settima posizione la nostra Arianna Castiglioni che parte male e, nel tentativo di recuperare, strappa un po’ troppo chiudendo in 30″74, peggiorando sensibilmente il tempo delle batterie e delle semifinali. Resta comunque una finale mondiale conquistata.

400 MISTI UOMINI

Un urlo assordante e gli spalti in delirio. E’ così che la Duna Arena accoglie l’argento nei 400 misti di David Verraszto (4’08″38) autore di una prova maiuscola nella quale, grazie alle frazioni a dorso ed a rana, riesce ad ottenere la piazza d’onore alle spalle di un missile stelle e strisce. Chase Kalisz vola nella piscina magiara stampando l’eccezionale crono di 4’05″90 e prendendo il largo a rana rispetto a tutti gli altri. La chiusura a stile libero è una formalità per lui che bissa così la vittoria dei 200 misti. Terza piazza per il giapponese Daiya Seto (4’09″14), autore di un ottimo rush finale a precedere il britannico Max Litchfield. Sesta posizione invece per il nipponico Kosuke Hagino (4’12″65), oro olimpico a Rio, non convincente nelle frazioni centrali.




 

50 STILE LIBERO DONNE

Sara Sjoestroem realizza un magico tris in 23″69. Reduce dai trionfi nei 50 e 100 farfalla, la scandinava mette il sigillo anche in questa gara, ricordando il nuovo primato del mondo stabilito da lei stessa in semifinale (23″67). Sjoestroem che si è fermata ad appena 2 centesimi dal WR (23″69) pagando forse anche una partenza non eccezionale. La progressione però dai 15 metri è disarmante e la prima piazza non può sfuggire. In seconda posizione l’olandese Ranomi Kromowidjojo (23″85), sempre abile a farsi trovar pronta quando conta, mentre il terzo gradino del podio è della statunitense Simone Manuel (23″97, nuovo primato nazionale).

50 DORSO UOMINI

Era il favorito ed ha tenuto fede al pronostico. Il francese Camille Lacourt si laurea campione del mondo nell’unica vasca del dorso esibendo il solito stile maestoso in acqua. Un incedere quasi regale quello del transalpino che con merito vince in 24″35 davanti al giapponese Junya Koga (24″51) ed allo statunitense Matt Grevers (24″56), lasciando fuori dal podio l’altro atleta d’Oltralpe Jeremy Stravius (24″61).

400 MISTI DONNE

Semplicemente brividi. E’ ciò che si è provato seguendo la gara dell’ungherese Katinka Hosszu. La Duna Arena si stringe tutta vicino alla sua atleta, dominante in piscina dal primo all’ultimo metro. Ogni virata accompagnata dall’urlo assordante del pubblico fa da contorno ad una prova di grande qualità valsa il nuovo primato dei campionati in 4’29″33. Alle spalle della lady di ferro una lotta senza quartiere vinta dalla spagnola Mireia Belmonte con la solita grinta in 4’32″17 battendo la coriacea canadese Sydney Pickrem (4’32″88). Fuori dalla top3 le coppia giapponese composta da Yui Ohashi e Sakiko Shimizu in lotta per la seconda e terza posizione fino alla frazione a stile libero.

1500 STILE LIBERO UOMINI

Ore 18.38, la gara più attesa per i colori azzurri con Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti in vasca per le 30 vasche. Una gara palpitante in cui, in modo quasi inatteso, Greg fa i conti con un Mykhailo Romanchuk semplicemente straordinario. Parte forte l’azzurro, su passi da record del mondo, toccando la piastra ai 400 metri in 3’50″62 ed agli 800 in 7’45″57 ma il classe ’96 è sempre lì, a mezzo secondo dal campione olimpico. Nel mentre, Gabriele Detti fa fatica a mantenere il ritmo dei primi due ed anche dell’australiano Mack Horton, partito deciso. La coppia di testa, compiendo ogni 50 metri in 29″ circa, crea un gap incolmabile e la distanza tra i due è sempre minima. Inizia a serpeggiare un po’ di preoccupazione, consci del finale non esaltante dell’azzurro ed invece negli ultimi 200 metri Paltrinieri riesce a prendere il largo lasciando sul posto come un finisseur l’avversario e chiudendo in 14’35″85. Seconda posizione, dunque, per Romanchuk che in 14’37″14 migliora di 10″ il suo primato! Il bronzo iridato è di Horton che resiste alla risalita disperata di Detti, forse un po’ tardiva ed indotta dalla stanchezza delle precedenti gare. Australiano dunque sul podio in 14’47″70 a precedere l’azzurro (14’52″07).

4×100 MISTA DONNE

Una vittoria a passo di record del mondo quella firmata dagli Usa. Kathleen Baker (58″54), Lilly King (1’04″48), Kelis Worrell (56″30) e Simone Manuel (52″23) guidano magistralmente la squadra ad un successo mai in discussione davanti ad una Russa incisiva, specie nella frazione a rana di Yuliya Efimova (1’04″03), ma non sufficiente per attaccare l’oro iridato. Terza piazza per l’Australia abile a respingere gli attacchi del Canada. Per l’Italia un ottavo posto ma con miglioramento cronometrico rispetto alle batterie. Margherita Panziera (1’01″12), Arianna Castiglioni (1’06″55), Ilaria Bianchi (57″64) e Federica Pellegrini (54″67) concludono la loro prova in 3’59″98.

4X100 MISTA UOMINI

Ancora Stati Uniti a fare la voce grossa con il solito incredibile Caeleb Dressel, uomo di questi campionati, che in 49″76 a farfalla crea il gap rispetto agli altri lanciando come meglio non potrebbe Nathan Adrian verso un successo strameritato in 3’27″91. La Gran Bretagna di Adam Peaty (frazione a rana da 56″91) si ferma all’argento in 3’28″95 a precedere la Russia impostasi nella battaglia per il bronzo con il Giappone grazie ad uno stile libero mostruoso di Vladimir Morozov (46″69).

RISULTATI COMPLETI

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Ufficio stampa arena

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