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Nuoto Mondiali Budapest, 2017 – IL PAGELLONE – Sprazzi di azzurro nella giornata dei mancati exploit

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LUCA DOTTO 6.5: scende due volte sotto i 22″ nei 50 stile ma fallisce l’ingresso in una finale stellare, poi si danna l’anima per trascinare più in alto possibile una staffetta 4×200 un po’ sgangherata ma che chiude al sesto posto mondiale con tanto cuore. Lo raddrizza eccome il suo mondiale il nuotatore lombardo che mostra carattere e attaccamento alla Nazionale.

SILVIA DI PIETRO 6.5: con un ginocchio dolorante dà un senso al suo Mondiale sfortunato finora, riuscendo a superare il turno del mattino nei 50 farfalla. In semifinale combatte duramente ma non può evitare l’ultimo posto.

PIERO CODIA 7.5: sbriciola il suo record italiano in batteria avvicinando un crono sotto i 51″ che, se ripetuto al pomeriggio, frutterebbe la sua prima finale Mondiale. In semifinale, però, il farfallista non riesce a migliorarsi come invece fanno tanti protagonisti di una specialità in continua evoluzione. Forse la vicinanza di Le Clos, in chiara difficoltà, lo tradisce. Sta di fatto che scende ancora sotto a quello che era il record italiano prima di oggi ma non basta per entrare fra i primi otto. Può essere comunque soddisfatto.

GIACOMO CARINI 5.5: non è il suo Mondiale. Resta ai margini dell’ultima batteria, in quella che non è mai stata e probabilmente non sarà mai la sua specialità. Una eliminazione che non fa male anche se il tempo non soddisfa.

MARGHERITA PANZIERA 5.5: c’era bisogno di un miglioramento per lei inarrivabile per ottenere una finale che avrebbe avuto dell’incredibile ma sia al mattino che al pomeriggio, in un contesto meraviglioso, con avversarie di altissimo livello, l’azzurra non riesce neppure ad avvicinare il personale che era il vero obiettivo di Budapest. Da due anni è ferma a questi tempi e serve un’accelerazione per giocarsela con le più forti.

FILIPPO MEGLI 6.5: due frazioni di lancio a 1’47”. Non si poteva chiedere di più al duecentista azzurro che non era riuscito a fare così bene nella gara individuale. Bravo e costante.

FILIPPO MAGNINI 5.5: La media fra il 6.5 della mattina quando risulta decisivo nella qualificazione degli azzurri con il quinto tempo grazie ad una frazione ben distribuita e il 4.5 del pomeriggio quando, nella foga di rimontare, spreca troppe energie nella prima parte e affonda nel finale.

GABRIELE DETTI 6.5: nuota la settima frazione lanciata di tutta la staffetta 4×200. Deve fare i conti con le energie che vengono meno ma è tonico e combatte, riportando l’Italia sulla linea dei rivali.

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