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Nuoto, Mondiali Budapest 2017 – Matteo Giunta: “Un successo che ripaga Federica Pellegrini di tanti sacrifici. L’anno prossimo imposteremo un anno diverso con più riposo”

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E’ ancora incredulo Matteo Giunta, allenatore di Federica Pellegrini, dopo il successo dell’azzurra nella finale dei 200 stile libero valsa un oro incredibile davanti all’americana Katie Ledecky ed all’australiana Emma McKeon.

“Bisogna ancora metabolizzare per realizzare quel che è successo – ha ammesso Giunta –  Ancora non ci credo. Ho dovuto rivedere due o tre volte la gara per capire. Quello che posso dire che è stato un percorso difficile partito da due anni a questa parte. Il lavoro incredibile che l’anno scorso Federica ha fatto è tornato utile in questa stagione. Il quarto posto di Rio ci ha lasciato, dunque, con l’amaro in bocca. Però poi a settembre, quando ci siamo rivisti, l’ho vista carica, affamata di successo e voleva rifarsi. Sinceramente, qui a Budapest, mi sarei accontentato di una medaglia poi vincere l’oro è qualcosa che non mi aspettavo. Dopo la qualifica e la semifinale l’avevo vista nuotare molto bene, in un modo che neanche a Rio le era riuscito. Le finali sono gare a sé: l’ha dimostrato in negativo quella di Rio ed in positivo quella nella Duna Arena. Questa volta il fato ha voluto che i ruoli si invertissero. Fede ha gestito la sua gara perfettamente e quando ha visto ai 150 metri che le due ragazze erano ancora lì..ha detto adesso vediamo cosa succede. Personalmente, al passaggio, pensavo che l’australiana fosse battibile mentre sulla Ledecky non avevo certezze. L’americana, oggettivamente, ha nuotato male, ha strappato troppo nella prima parte di gara e poi ha pagato alla fine.

Raccontando il percorso della Pellegrini, dalla delusione del quarto posto di Rio (finale a Cinque Cerchi) al trionfo ungherese, il tecnico azzurro ha confessato: “Posso dire che anche guardando ai risultati che hanno preceduto i Giochi forse ci siamo caricati di un po’ troppe responsabilità. Quest’anno invece siamo partiti più tranquilli, ricordando l’oro di Windsor, anch’esso incredibile. Abbiamo deciso di impostare un lavoro senza forzare i ritmi nella prima parte e caricare dalla primavera”

Giunta ha sottolineato anche l’importanza di una figura che ha curato gli aspetti psicologico dell’atleta: Dal 2015 Federica ha la fortuna di lavorare con una persona molto competente, facente parte dello sfaff, che ha sostenuto gli atleti da un punto di vista psicologico. Un contributo fondamentale per loro ed anche per me nel percorso intrapreso insieme”.

In merito al ritiro in altura che ha preceduto la rassegna iridata Giunta ha chiarito i motivi di questa scelta: “Non so se avete presente la Sierra Nevada. E’ un posto stile “Shining” dove se sei forte mentalmente è il luogo più adatto per prepararsi. Ci si focalizza esclusivamente sugli allenamenti, sul recupero e sul proprio io“.

E sul futuro: Lei mi aveva detto che se avesse vinto a Budapest sarebbe stato il suo ultimo 200. Adesso affronteremo questo discorso a mente fredda ma sicuramente l’anno prossimo Federica affronterà un anno in cui avrà bisogno di riposo perchè dal post Londra ha fatto cinque anni nei quali ha spinto tanto ed ha speso sia dal punto di vista fisico che mentale quindi sarà una stagione diversa e vedremo come impostarla”.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Deepbluemedia

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