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Pallanuoto
Pallanuoto, Mondiali 2017: il Settebello batte nuovamente l’Australia e si guadagna la ‘finalina’ per il 5° posto contro il Montenegro
La Nazionale italiana di pallanuoto maschile batte nuovamente l’Australia (8-4) e si guadagna la “finalina” per il 5° posto, contro il Montenegro, ai Mondiali di Budapest. Stavolta non contavano i gol di scarto, come in occasione del match del girone preliminare, quando non arrivò il fatidico +11 azzurro, ma bisognava vincere per provare a conquistare la seconda piazza platonica ai piedi del podio iridato.
Con orgoglio (e non senza inattese difficoltà…), il Settebello supera i modesti oceanici allenati dal croato Elvis Fatovic raggiungendo nell’ultimo atto “anticipato” della kermesse magiara il rinnovato Montenegro di Vladimir Gojkovic, che aveva battuto nel primissimo pomeriggio la Russia per 9 a 8.
La sintesi della partita. Partenza un po’ groggy per gli Azzurri, che subiscono in due minuti le reti di Hollis e Gilchrist (Goran Volarevic non impeccabile), a parità di uomini in acqua. Le due sberlette australiane svegliano fortunatamente gli uomini di Sandro Campagna: Niccolò Gitto – alla seconda realizzazione personale nello sfortunato Mondiale del Settebello – e Nicholas Presciutti pareggiano prima di metà quarto.
Il 2-2 non sblocca tuttavia definitivamente l’Italia: Michael Bodegas di prepotenza e capitan Pietro Figlioli, con la “gentile collaborazione” del portiere avversario Slade, fissano i primi otto minuti di gioco effettivo sul 4-2 pro nobis. Ma il secondo tempo fa registrare il parziale di 2-2 (Hollis e Kayes per gli oceanici, contro Di Fulvio e Figlioli su rigore) e svariati interventi decisivi del 40enne portiere italo-croato Volarevic.
Nonostante la buona performance sciorinata nel secondo quarto, Goran lascia spazio a Stefano (Tempesti) tra i pali azzurri, in una staffetta stile “Mazzola-Rivera in calottina” impreventivabile alla vigilia del Mondiale ungherese. Nella terza frazione di gioco, incredibile ma vero, non si segna nemmeno una rete; e gran parte dei meriti risiede proprio nelle manone dell’immarcescibile Airone di Prato, autore di almeno sei murate provvidenziali.
Dopo nove minuti di lotta in vasca (partita vera alla Alfred Hajos, così come i contatti sott’acqua…), si ri-smuove il tabellino: per nostra fortuna, è bomber Matteo Aicardi a siglare il +3 azzurro. Francesco Di Fulvio, poi, manda ufficialmente in archivio la partita ad 1’35” dall’ultima sirena. L’Australia spreca addirittura una doppia superiorità, rimanendo a secco di reti per ben 19’30” e non capitalizzando nessuna delle sette occasioni in extra-man capitatele: un bel segnale difensivo per i nostri colori. Soprattutto in vista della “finalina” di sabato, contro i montenegrini battuti a Rio un anno fa nella finale valevole per il bronzo olimpico. Ma quella è tutta un’altra storia…
IL TABELLINO
Australia-Italia 4-8 (2-4; 2-2; 0-0; 0-2)
Australia: Slade, Putt, Ford George, Kayes 1, Power, Edwards, Gilchrist 1, Younger, Ford Andrew, Fannon, Hollis 2, Brooks, Hrysanthos. Coach: Fatovic
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2, Gitto 1, Figlioli 2, Presciutti 1, Mirarchi, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice, Bodegas 1, Aicardi 1, Bertoli, Volarevic. Coach: Campagna
Note: nell’Italia in porta Volarevic nei primi due tempi e Tempesti nel terzo e quarto. Espulso con sostituzione nel quarto tempo (3’15”) Hollis. Superiorità numeriche: Italia 3/9 + un rigore e Australia 0/7. Spettatori 1000 circa.
ARBITRI: MOLNAR (HUN) / PUTNIKOVIC (SRB)
giuseppe.urbano@oasport.it
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Foto: Renzo Brico