Seguici su

Ciclismo

Tour de France 2017: Bardet e Uran si accontentano del secondo posto? Attacchi non convinti, così Froome va a passeggio…

Pubblicato

il

Ci si aspettava moltissimo dalla diciassettesima tappa del Tour de France, una delle più dure di tutte le tre settimane: tra Croix de Fer, Telegraph e Galibier, tre vette storiche delle Alpi, è successo poco, se non addirittura nulla. Infatti la frazione odierna ha dato davvero pochissimi verdetti: Fabio Aru ha pagato lo sforzo, perdendo però soli 31” (è andata davvero bene al campione italiano che ha rischiato di naufragare se i rivali lo avessero attaccato poco prima).

Dovevano assolutamente farsi vedere Romain Bardet e Rigoberto Uran, i due uomini apparsi più in forma con la strada che sale, e rispettivamente terzo e quarto della generale alla vigilia della frazione odierna. Il transalpino ha provato a scombinare le carte in campo mandando allo scoperto alcuni suoi uomini, ma le tattiche oggi non hanno funzionato. L’attacco sul Galibier, anticipato dalla sparata del connazionale Warren Barguil, è arrivato: nulla di troppo deciso e prolungato, che è servito solo a staccare, oltre che Aru, i rivali che lo seguivano in classifica. L’azione è poi proseguita in discesa, ma di guadagnare secondi sulla maglia gialla di Chris Froome non se n’è proprio parlato, con il capitano del Team Sky che è rimasto sempre vigile con il compagno di squadra Mikel Landa.

Il colombiano della Cannondale-Drapac ha dato l’ennesima dimostrazione di forza e classe a coloro che non credevano ad una tenuta al top per l’intera corsa. La sua pedalata con le pendenze che vanno a salire sembra sempre facilissima: non un piccolo segnale di cedimento. Gli scatti però non sono arrivati e le possibilità di provare a strappare la maglia gialla restano pochissime.

Froome, con il suo vantaggio e con la cronometro di sabato in suo favore, sembra davvero essere tranquillissimo. 

Foto: ASO/Thomas MAHEUX

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità