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Tour de France 2017: Christopher Froome si può battere in salita? Il ruggito di Fabio Aru è la risposta

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La tappa odierna del Tour de France ci ha dato molti spunti su cui riflettere. Uno di questi è la condizione di Christopher Froome. Sulla salita di La Planche des Belles Filles, Fabio Aru ha sbaragliato la concorrenza, con un attacco secco ai -2,4 km. Come di consueto Froome non ha risposto in prima persona e ha fatto lavorare la squadra, ma questa volta il ritmo del Team Sky e in particolare di Mikel Nieve e Geraint Thomas non è stato sufficiente per riprendere il sardo. A questo punto Froome si è dovuto impegnare in prima persona, con la sua consueta progressione. L’azione del britannico non è sembrata però incisiva come al solito, tanto che Daniel Martin e Richie Porte lo hanno seguito senza problemi. Nel frattempo Aru si avviava verso la vittoria in solitaria e al traguardo sono ben 20 i secondi rifilati a Froome.

L’attacco del corridore sardo ha dimostrato quindi che si può staccare il britannico anche in salita e che la corsa per la maglia gialla potrebbe essere più aperta del previsto. Siamo solo alla prima salita ed è quindi difficile generalizzare per il resto della corsa, ma l’impressione è che Froome non sia più così imbattibile su questo terreno e che ci possano essere dei corridori, Aru e Porte in primis, che possano gradualmente guadagnare sul tre volte vincitore della Grande Boucle. Se alla vigilia l’atleta nato a Nairobi era il favorito assoluto per distacco, forse, dopo l’impresa di Aru, non è più del tutto così.

alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: ASO/Alex BROADWAY

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