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Ciclismo
Tour de France 2017: fuga vincente per Primoz Roglic, Fabio Aru perde 31” dagli avversari. Chris Froome sempre in giallo
C’è chi sorride, come Primoz Roglic che ha conquistato la vittoria nella diciassettesima tappa del Tour de France 2017, 183 chilometri da La Mure a Serre-Chevalier. C’è chi è soddisfatto, come Chris Froome, sempre in maglia gialla, o come Rigoberto Uran e Romain Bardet. C’è chi si lecca le ferite, come Fabio Aru, che in difficoltà sul Galibier è riuscito comunque a contenere il divario dai migliori nell’ordine dei 30”. Andiamo a vedere quanto successo nella tappa odierna, ricca di difficoltà che però non hanno rotto l’equilibrio della Grande Boucle.
Partenza in leggera discesa e alte velocità, che nella primissima fase non hanno favorito la formazione di una fuga. Solo dopo qualche chilometro il gruppo si è spezzato, quasi contemporaneamente ad una caduta che ha coinvolto, tra gli altri, anche la maglia verde Marcel Kittel e la maglia a pois Warren Barguil: davanti si sono avvantaggiati una trentina di corridori che ancora prima dell’inizio del Col d’Ornon hanno costruito un buon margine di vantaggio sul gruppo, ovviamente tirato dagli uomini del Team Sky.
Cyril Gautier e Mathias Frank (AG2R-La Mondiale), Jonathan Castroviejo e Jesus Herrada (Movistar), Michael Gogl, Jarlinson Pantano e Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Amaël Moinard, Nicolas Roche e Danilo Wyss (BMC), Darwin Atapuma e Ben Swift (UAE Emirates), Rudy Molard (FDJ), Esteban Chaves (Orica-Scott), Serge Pauwels (Dimension Data), Pawel Poljanski (Bora-Hansgrohe), Robert Kiserlovski (Katusha-Alpecin), Thomas De Gendt e Tony Gallopin (Lotto Soudal), Michael Matthews, Simon Geschke e Albert Timmer (Sunweb), Nicolas Edet e Dani Navarro (Cofidis), Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo), Thomas Voeckler e Sylvain Chavanel (Direct Energie), Alberto Bettiol e Dylan van Baarle (Cannondale-Drapac), Ondrej Cink (Bahrain-Merida), Marco Minnaard (Wanty-Groupe Gobert), Brice Feillu e Pierre-Luc Périchon (Fortuneo-Oscaro) hanno attaccato con circa 5′ di margine il Col de la Crox de Fer, salita di 24 chilometri molto irregolare.
Già sulle prime rampe ha attaccato Nairo Quintana (Movistar), ma il suo tentativo è durato poche centinaia di metri. Poco dopo è partito Alberto Contador (Trek-Segafredo) con un allungo molto più deciso, seguito dallo stesso Quintana. Il colombiano, però, non ha retto il ritmo e lo spagnolo si è involato verso i fuggitivi. In quel momento De Gendt e Matthews erano al comando della corsa, con quasi 2′ di margine sugli inseguitori dopo aver attaccato in vetta alla prima salita di giornata. Contador è entrato nella scia del gruppo e ormai a 3-4 chilometri dalle ultime rampe è riuscito ad accodarsi, con il gruppo principale staccato di circa 3′, mentre Matthews e De Gendt erano una ventina di secondi più avanti assieme a Navarro. Matthews dei 3 è stato il primo ad alzare bandiera bianca, ma nella successiva discesa il plotoncino comprendente Contador ha ripreso anche i due uomini rimasti in avanscoperta.
L’azione dello spagnolo ha preso vigore grazie a Pantano e Mollema, che hanno tenuto alto il ritmo e consolidando il vantaggio sui 3’30” nei confronti del gruppo, che è rientrato su Matthews. Il corridore della Sunweb, suo malgrado, ha fatto un enorme balzo in avanti verso la maglia verde in quanto Kittel, per le conseguenze della caduta, ha abbandonato la corsa. La situazione si è mantenuta stabile anche sul Col du Télégraphe, con Bauke Mollema e Michal Kwiatkowski (Team Sky) che si sono sfidati in un lungo testa a testa al comando dei due drappelli che si è risolto con un sostanziale pareggio che ha portato il gruppo maglia gialla a scollinare con poco più di 3’30” di ritardo.
Appena iniziato il Galibier, le acque si sono mosse, sopratutto davanti. Appena iniziata la salita Roglic ha provato ad allungare, seguito da Contador e Pauwels. Questo terzetto sembrava poter andare ma con il passare dei chilometri sono rientrati anche Frank, Atapuma e Navarro. A 7 chilometri dalla vetta Pauwels è scattato, togliendo di ruota Contador che però è stato riportato sotto da un super Roglic, che una volta rientrato è ripartito a sua volta facendo subito la differenza sullo stesso Pauwels, Contador, Atapuma e Frank.
Nel gruppo dei big, intanto, il Team Sky è rimasto al comando: Kwiatkowski ha tenuto la testa del gruppetto, senza preoccuparsi di recuperare sui migliori. Nieve, del trenino Sky, si è staccato prima ancora di entrare in azione, ma gli attacchi sono iniziati solo negli ultimi 5 chilometri. Il primo a provarci è stato Daniel Martin (QuickStep-Floors), rimasto allo scoperto per un chilometro circa. Due volte, invece, ha affondato il colpo Romain Bardet (AG2R), cui hanno risposto tutti i diretti avversari in classifica, con Froome in prima linea, eccetto Fabio Aru. Il corridore italiano dell’Astana è rimasto un po’ piantato ma di cuore e ritmo, in progressione, ha chiuso su ogni allungo, con Martin che nelle fasi successive ha attaccato a più riprese dal gruppetto dei migliori senza però fare la differenza.
Mentre Roglic è riuscito a staccare tutti involandosi verso il successo, dal gruppo dei big gli scatti sono andati avanti fino alla cima della salita. Due ulteriori allunghi di Bardet hanno portato Aru a staccarsi di una ventina di secondi, che lo hanno portato ad un vero e proprio inseguimento in discesa su Froome, Bardet, Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac) e Barguil, raggiunti da Landa alla fine della parte più tecnica della discesa. Aru, anche se arrivato a circa 15” da questi, ha pagato un distacco piuttosto pesante, perdendo terreno nella seconda parte della picchiata verso Serre-Chevalier.
In volata, dopo una fase di studio che ha permesso agli inseguitori di recuperare qualcosa, Uran ha tagliato il traguardo in seconda posizione alle spalle di un solitario Roglic, che ha regalato alla Slovenia il primo successo della storia al Tour de France. Froome, terzo, ha preceduto Bardet prendendo anche l’abbuono mentre il gruppetto di Aru è arrivato con 31” di ritardo dai diretti avversari: il sardo, purtroppo, è scivolato fuori dal podio virtuale. Ora il britannico ha 27” di vantaggio sia su Uran che Bardet in classifica generale, che domani dovranno provare un ultimo attacco per pensare di conquistare la maglia gialla.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: ©ASO/Pauline BALLET