Ciclismo

Tour de France 2017, il borsino dopo la Planche des Belles Filles: chi sale e chi scende tra i big? Fabio Aru sogna, Froome in giallo, Porte si difende, difficoltà Quintana

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Il primo arrivo in salita di un Grande Giro è sempre indicativo ma non è mai univoco per quanto riguarda il risultato finale dopo tre settimane. Oggi, a la Planche des Belles Filles, Fabio Aru ha conquistato il successo di tappa nella quinta frazione del Tour de France 2017. Andiamo a vedere come si sono comportati i big sull’ascesa odierna e come sono cambiate le loro prospettive.

CHI SALE

Sicuramente Fabio Aru, per la facilità e la superiorità con cui ha vinto. Uno scatto che non ha concesso risposte agli avversari ma sopratutto la capacità di non calare dopo la prima fiammata e tenere un buon margine fin sul traguardo. Pur su una salita particolare, un segnale pesante dopo l’infortunio. E con questa condizione deve capitalizzare. Tra gli altri outsider, il nome buono è quello di Romain Bardet, che ha tenuto la prima frullata di Froome del Tour de France e ha chiuso poco dietro la coppia formata dal britannico e da Porte, candidandosi quantomeno ad un ruolo da protagonista per lottare per il podio fino a Parigi. Difficile interpretare Daniel Martin: su una salita di questo genere le sue caratteristiche lo favoriscono, ma da qui in avanti dovrà confermarsi. Rigoberto Uran e Simon Yates hanno chiuso appena dietro Porte e Froome, e anche loro possono ritenersi soddisfatti per provare ad uscire dalla selva di atleti che lotteranno per entrare in top 5 a Parigi.

STABILI 

Chris Froome e Richie Porte. Stesso tempo, un sostanziale nulla di fatto per i due favoriti della vigilia. Certo, la presenza di Fabio Aru ora potrebbe spostare gli equilibri (ma ricordiamo, sono passate solo 5 tappe e questo era il primo arrivo in salita), ma nessuno dei due può considerarsi sconfitto. Forse, dato anche il lavoro fatto dalla squadra nei primi 150 chilometri, ci si poteva attendere di più da Porte: per tanti motivi, questa tappa poteva essere quella in cui dare una spallata alle certezze di Froome, che invece ha conquistato la maglia gialla.

CHI SCENDE 

Il tentativo di doppietta di Nairo Quintana con Giro e Tour era già sfumato alla corsa corsa, ma oggi il colombiano ha pagato oltre 30” ad Aru e sopratutto ha mostrato di non avere il ritmo per tenere i migliori. Per lui l’ennesima delusione degli ultimi due anni, nella speranza che nel corso delle tappe possa crescere per avvicinare le prestazioni dei rivali diretti per il podio. In difficoltà anche Alberto Contador, che non ha neanche provato a rispondere all’attacco di Froome. In qualche modo si è salvato con un ottavo posto sul traguardo a 6” dl britannico, ma l’ordine d’arrivo probabilmente è frutto più dell’esperienza che delle gambe. L’ultimo indizio riguardante una carriera che ormai ha imboccato il viale del tramonto. Menzione per Geraint Thomas: se qualcuno lo vedeva addirittura al livello di Froome, i 40” persi oggi su un arrivo adatto ne sottolineano una condizione non eccelsa, soprattutto per quanto riguarda la prestazione in salita dopo il ritiro dal Giro.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: © ASO/Alex BROADWAY

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