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Ciclismo
Tour de France 2017: il mistero di Mikel Landa. Potrà diventare un capitano vincente?
Mikel Landa va annoverato tra i grandi misteri del ciclismo attuale. Potenzialmente un fenomeno, nel concreto a 27 anni ha conquistato un solo podio nei grandi giri, pur con diverse recriminazioni. In questo Tour de France, dopo un Giro in cui è presto uscito di classifica per poi lanciarsi costantemente in fuga, si è nuovamente misurato con i big: e può ritenersi soddisfatto.
Partito con il ruolo di gregario per Chris Froome, il basco è riuscito in qualche modo a veleggiare in classifica a ridosso dei migliori, tornando prepotentemente in lotta addirittura per il podio dopo la tappa di Foix, in cui ha recuperato molto del divario accumulato andando in fuga. Sempre elegante e stiloso in salita, dà l’impressione di averne più degli altri e durante la corsa si è lamentato più volte di non avere la libertà di fare la sua corsa. Quando ha potuto attaccare per prendere il podio, però, è stato respinto dall’Izoard, ripreso da Froome, Uran e Bardet che poi hanno chiuso davanti a lui nella generale, il francese di un solo secondo.
Considerando le fatiche del Giro nelle gambe, la prova di Landa è stata di assoluto livello: da qui, però, è chiamato a lasciare il segno in maniera tangibile, e non solo nei sogni e nelle speranze dei tifosi. Che riesca ad emozionare e che trasmetta in salita con una pedalata possente non è in discussione, ma basta per vincere? A cronometro si difende più che bene e ha doti di resistenza e recupero, fondamentali in un grande giro. Fino ad ora, però, ha sempre fallito quando si è ritrovato capitano, esprimendosi al meglio quando era già fuori classifica. Questo, forse, potrebbe denotare una mancanza di cattiveria agonistica, che invece spinge corridori come Fabio Aru, capaci anche di imporsi sui compagni di squadra.
Il prossimo anno, per lui e non solo, sarà fondamentale: in primis potrebbe cambiare aria. Sembrava ormai fatto il passaggio alla Movistar, anche se nelle ultime settimane si sono aperte altre piste. Probabilmente avrebbe bisogno di una squadra che ha fiducia in lui e in cui può correre da capitano unico, sperando di evitare sfortune che talvolta ne hanno precluso i risultati. Noi lo aspettiamo, con fiducia ma con i punti interrogativi su un corridore che a 27 anni compiuti, praticamente, non ha ancora vinto.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: © ASO/Thomas MAHEUX