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Ciclismo

Tour de France 2017: le pagelle della ventesima tappa. Bodnar fa il colpaccio, Froome super, Bardet a rischio, Aru conserva la top5

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Cronometro da Marsiglia a Marsiglia per decidere questo Tour de France: Chris Froome gestisce la situazione e conquista la terza Grande Boucle consecutiva. A trionfare in questa ventesima tappa è il polacco Maciej Bodnar. Andiamo a rivivere la gara con le pagelle dei protagonisti.

Maciej Bodnar, voto 10: giornata della vita per il forte polacco della Bora-hansgrohe. 28 minuti davvero volati: nonostante la salita di Notre Dame de la Garde non sia adatta alle sue caratteristiche si è difeso al meglio volando poi sui lunghi rettilinei marsigliesi. Arriva ovviamente il più importante successo in carriera, all’età di 32 anni: non poteva chiedere di meglio.

Michal Kwiatkowski, voto 8: se fosse arrivata la vittoria, sarebbe stata più che meritata. Davvero mostruoso il suo Tour de France, dalla prima all’ultima tappa. In appoggio a Chris Froome e, a cronometro, individualmente. Viene battuto da un connazionale per un secondo, una dolce beffa visto com’è andata a finire.

Chris Froome, voto 8,5: volto sereno e cronometro in gestione. Non dovevano esserci problemi e così è stato: va addirittura vicinissimo alla vittoria chiudendo a 6” dalla coppia polacca. Il Tour de France è suo, nonostante i fischi immeritati arrivati dal pubblico francese. Domani sarà la quarta passerella sui Campi Elisi.

Rigoberto Uran, voto 7,5: non poco spavento sull’ultima curva nel Velodrome. Poi la gioia: è tornato il simpatico colombiano che sapeva stupire nei grandi giri. Centra una strepitosa seconda piazza nella classifica finale, andando vicino alla top-5 nella cronometro odierna. Mai in difficoltà in salita: forma davvero eccezionale.

Romain Bardet, voto 5: che brutta cronometro. Non ne aveva, si vedeva dalla pedalata legnosa. Difende il podio con il cuore per solo 1”. Troppe aspettative sul transalpino che ha rischiato davvero di gettar via un Tour de France corso benissimo.

Mikel Landa, voto 7: le polemiche sul finale ci stanno, il podio sarebbe stato meritatissimo. In salita è apparso tra i migliori dell’intero Tour, ma è stato costretto a correre da gregario. 1” dalla terza piazza che avrebbe potuto lanciarlo in un’altra dimensione. Ne risentiremo sicuramente parlare: è già al top mondiale nei grandi giri. 

Fabio Aru, voto 6: il quarto posto è apparso davvero troppo distante. Una top-5 che fa bene al morale dopo le tante delusioni: si punta a migliorare sempre più.

© ASO/Alex BROADWAY

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