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Tour de France 2017: Lilian Calmejane festeggia a Station des rousses, gli uomini di classifica si studiano e nessuno attacca

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Una tappa classica, da Tour de France. Oltre un’ora e mezza di battaglia per far partire la fuga, scatti per gran parte della tappa e alla fine il successo per un atleta francese: Lilian Calmejane ha vinto l’ottava tappa dell’edizione 2017 della Grande Boucle, imponendosi a Station des rousses dopo aver staccato tutti i compagni di fuga sulla salita di Combe de Laisia les Molunes. Gli uomini di classifica, in attesa della tappa di domani, non si sono dati battaglia e Chris Froome ha mantenuto la maglia gialla.

Alla vigilia sembrava quasi scontato che, considerando il percorso, sarebbe arrivata al traguardo la fuga della prima ora, con il benestare del gruppo. La prima ora e mezzo di corsa, a causa di questa previsione, è stata caratterizzata da una lunga serie di attacchi, senza che nessuno di questi riuscisse veramente a prendere vantaggio rispetto al resto del gruppo. Dopo quasi 60 chilometri di battaglia, si sono trovati al comando la bellezza di 47 atleti, che pur senza trovare un vero e proprio accordo sono comunque riusciti a tenere molto alto il ritmo. Da sottolineare la vittoria di André Greipel al traguardo volante in cui ha preceduto Michael Matthews e Marcel Kittel.

Nella fase centrale di gara, proprio a causa della presenza di un numero altissimo di corridori in fuga, si sono creati diversi tentativi. Prima sono riusciti a evadere Bakelants, Fank (AG2R La Mondiale), De Kort (Trek – Segafredo), Valgren (Astana), Pauwels (Dimension Data), Keukeleire (ORICA – Scott), Buchmann (Bora – Hansgrohe), De Gendt (Lotto Soudal), Calmejane (Direct Energie), Ten Dam (Sunweb), Van Avemaet e Schard (BMC) e Bettiol (Cannondale – Drapac), Trentin (QuickStep-Floors), Burghardt (Bora-Hansgrohe) e Barguil (Sunweb). Le carte, però, si sono rimescolate e dopo il Col de la Joux si sono trovati al comando Jan Bakelants (AG2R La Mondiale), Greg Van Avermaet (BMC), Serge Pauwels (Dimension Data), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Matteo Trentin (QuickStep – Floors), Marcus Burghardt (Bora – Hansgrohe), Michael Matthews e Warren Barguil (Team Sunweb).

Questo tentativo sembrava poter essere quello buono, ma sulle rampe della Cote de Viry, penultimo Gpm di giornata, il gruppetto si è ricompattato favorendo un nuovo attacco di Jan Bakelants (AG2R-La Mondiale), Nicolas Roche e Greg Van Avermaet (BMC), Serge Pauwels (Dimension Data), Warren Barguil (Sunweb), Robert Gesink (LottoNL-Jumbo), Simon Clarke (Cannondale-Drapac), Lilian Calmejane (Direct Energie).

Il gruppo, per tutta questa fase di gara, è stato condotto dal Team Sky che contro ogni aspettativa non ha mai concesso un vantaggio ampio, mantenendosi a poco più di 2′ di distacco. Il margine è lievitato a 3′ quando mancavano circa 45 chilometri alla conclusione a causa di un dritto di Geraint Thomas e Chris Froome in una fase di discesa, che però si è risolto senza problemi per i due capitani della squadra britannica.

A 26 chilometri dal traguardo il gruppo ha riassorbito gran parte della fuga e al comando sono rimasti solamente gli 8 citati in precedenza seguiti da Michael Valgren (Astana), fuoriuscito in un inseguimento solitario, e Mathias Frank (AG2R), Andrey Amador (Movistar), Robert Kiserlovski (Katusha) e Laurens ten Dam (Sunweb), che si sono avvantaggiati in una fase successiva, ripresi proprio all’inizio dell’ascesa conclusiva verso la Combe de Laisia les Molunes.

Pur senza pendenze estreme, il gruppo dei fuggitivi si è selezionato sin dai primi chilometri di ascesa: al comando dopo poco sono rimasti Calmejane, Gesink, Pauwels e Roche. Calmejane ha attaccato in maniera decisa a 17 chilometri dal traguardo, di cui gli ultimi 12 sostanzialmente in falsopiano. Gesink non ha risposto agli attacchi salendo sempre del suo passo e rimanendo a una decina di secondi di distacco dal francese. Nel contempo il Team Sky è sempre rimasto in testa al gruppo, mantenendosi ad una distanza di sicurezza dai fuggitivi ma senza produrre l’accelerazione necessaria per scremare in maniera netta il plotone o per consentire a Froome di attaccare.

In vista del Gpm, Calmejane ha aumentato il proprio vantaggio sull’olandese e transitando in cima alla salita si è assicurato anche di vestire la maglia a Pois di miglior scalatore, sfilandola a Fabio Aru. Ormai, per lui, sembrava fatta ma sotto il cartello dei cinque chilometri alla conclusione si è praticamente fermato a causa dei crampi: dopo aver provato ad allungare i muscoli è ripartito, cercando di resistere alla possibile rimonta di Gesink che però non ha sfruttato la situazione, anche lui affaticato per una tappa molto dispendiosa. Alla fine, Calmejane è riuscito a ritrovare il giusto colpo di pedale per difendersi e tenere a debita distanza Gesink, che non si è mai avvicinato in maniera pericolosa. Giullaume Martin (Wanty – Groupe Gobert) ha regolato il gruppo conquistando il terzo posto sul traguardo che però gli è valso solo un abbuono che non cambia in maniera netta la sua classifica. A seguire Nicholas Roche (Bmc) e Roman Kreuziger (Orica-Scott) mentre Fabio Aru (Astana) è stato il primo dei big in sesta posizione a dimostrazione di una buona gamba nonostante la frazione durissima di oggi.

Nessun problema per Chris Froome e Geraint Thomas, che hanno mantenuto prima e seconda posizione in classifica generale davanti a Fabio Aru (sempre alla ruota della maglia gialla), scortati fino all’arrivo da una numerosa rappresentativa di compagni di squadra.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: © ASO/Bruno BADE

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