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Tour de France 2017 – MEMORABILIA Fabio Aru. Assolo solitario, trionfo unico a La Planche. Che scatto in faccia a Froome

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Chiamatela salita dei campioni italiani, ora. Fabio Aru come Vincenzo Nibali nel 2014, col tricolore sul petto a nascondere la maglia dell’Astana, ha vinto a la Planche des Belles Filles, primo arrivo in salita del Tour de France 2017 staccando tutti gli uomini più attesi alla vigilia con uno scatto secco a tre chilometri dal traguardo. Poco hanno potuto i vari Froome (nuova maglia gialla), Porte, Quintana e Contador: oggi, semplicemente, un ragazzo di 27 anni che viene da Villacidro è stato il più forte.

Come consuetudine in questa prima settimana di corsa, la fuga di giornata si è formata senza particolari problemi e già dopo pochi chilometri composta da Jan Bakelants (AG2R-La Mondiale), Mickaël Delage (FDJ), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Thomas Voeckler (Direct Energie), Dylan Van Baarle (Cannondale-Drapac) e Pierre-Luc Périchon (Fortuneo-Oscaro). Inizialmente il gruppo ha lasciato lievitare rapidamente il vantaggio ma una volta raggiunti i 4′ la Bmc ha deciso di mettersi al comando del plotone per limitare il gap in favore del suo capitano Richie Porte, tra i favoriti per il successo parziale e per la maglia gialla.

Sostanzialmente la squadra statunitense ha stabilizzato la situazione che ha subito un leggero rimescolamente solo tra lo sprint intermedio di Faucogney e il Gpm di Côte d’Esmoulières, dove sono transitati in testa rispettivamente Boasson Hagen e Bakelants, mentre Michael Matthews (Sunweb) ha regolata il gruppo nella volata che dava punti per la maglia verde. In questo frangente Delage e De Gendt hanno perso contatto, venendo riassorbiti dal gruppo e lasciando al comando i sei ex compagni di fuga. A 13 chilometri dal traguardo uno scatto di Gilbert ha selezionato ulteriormente il gruppetto, con il solo Bakelants che ha tenuto le sue ruote fino ai piedi della salita, mentre il gruppo si è riportato a poco più di un minuto dalla coppia. 

Proprio a piedi dell’ascesa il Team Sky si è portato in testa per la prima volta, con Chris Froome a chiudere il classico trenino della squadra britannica. Lilian Calmejane (Direct Energie) ha provato un attacco una volta che la corsa è entrata negli ultimi 5 chilometri, ma il suo tentativo è durato meno di 100 metri, ripreso poco prima di Gilbert e Bakelants.

Tra i migliori il primo a scattare è stato il campione italiano Fabio Aru: dalla destra del gruppo il sardo ha letteralmente lasciato sul posto il trenino della Sky e tutti gli avversari, prendendo subito una cinquantina di metri di vantaggio a 2,4 chilometri dall’arrivo. La prima reazione è arrivata da Simon Yates (Orica-Scott), cui è seguita un’accelerazione di Chris Froome che ha ridotto il gruppo dei migliori a 4 unità con Dan Martin (QuickStep-Floors), Romain Bardet (AG2R) e ovviamente Richie Porte (Bmc), mentre tutti gli altri non hanno avuto la forza di reagire.

L’azione del corridore dell’Astana, negli ultimi due chilometri, non si è mai affievolita. Pur con uno stile non impeccabile, ha pestato sui pedali volando in salita, con un’efficienza praticamente perfetta per andare a cogliere il primo successo della carriera al Tour de France, confermando l’ottimo momento di forma dopo il successo al campionato italiano.

Daniel Martin è passato sul traguardo in seconda posizione con 16” di ritardo, mentre Froome ha preceduto Porte a 20” da Fabio Aru. Il britannico, complice anche un ritardo non indifferente accumulato da Thomas, è salito in prima posizione in classifica generale, incrementando leggermente il vantaggio su Porte grazie a gli abbuoni nonostante siano arrivati con lo stesso tempo.

Con questo risultato, Aru è salito anche al terzo posto in classifica generale con 2” di ritardo da Geraint Thomas e 14 da Froome, frutto della cronometro inaugurale.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: twitter Le Tour

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    5 Luglio 2017 at 18:15

    Quello che mi fa felice è che non ha guadagnato 5/8 secondi ma la vittoria è stata netta. Per gli avversari non ce n’era ne al momento dello scatto ne sul ritmo. Fa ben sperare perchè non c’è stato un momento in cui da dietro siano riusciti a recuperare.

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