Ciclismo
Tour de France 2017: Mikel Landa, quanto va forte in salita? Sarà un semplice gregario di Froome?
Al termine della seconda settimana del Tour de France, Mikel Landa è ancora in classifica. Per l’esattezza sesto, con 1’17” da recuperare dal compagno e capitano Chris Froome, in maglia gialla. Nelle ultime frazioni, però, il basco è sembrato avere un colpo di pedale molto brillante, tanto da sembrare superiore rispetto al britannico.
Dopo che nei primi giorni di corsa aveva pagato dazio (a la Planche des Belles Filles e sul Mont du Chat si era sempre staccato dal gruppo dei migliori), nella frazione con arrivo sul Peyragudes ha letteralmente cambiato marcia. Pur imbrigliato da compiti di gregariato, quel giorno è arrivato quarto, palesando un cambio di ritmo non indifferente nel finale in cui invece Froome era andato in netta difficoltà. Il giorno successivo, poi, è rientrato prepotentemente in classifica, attaccando ancora da molto lontano per andare verso il traguardo di Foix, con una cavalcata esaltante. Il Team Sky, oggi, lo ha fermato per aspettare Froome dopo la foratura, anche se solo negli ultimi metri della rincorsa del 3 volte vincitore del Tour, facendo intendere che Chris resta il capitano unico della squadra. Ma non meriterebbe di più, forse, Mikel Landa?
È difficile valutarlo. Per ora nei pochi confronti diretti con i grandi ha quasi sempre perso terreno, ma ormai dalla quinta e dalla nona tappa è passato diverso tempo. Viene difficile giudicare anche l’azione di Foix: di fatto, nell’arco di tutta la tappa, il ritmo imposto ha permesso a Nairo Quintana e Alberto Contador di rimanere con lui, mentre in genere lo spagnolo e il colombiano hanno dimostrato di non poter reggere il ritmo dei big. Con questi presupposti è difficile indicare Landa come il più forte scalatore del Tour in questo momento, nonostante la facilità di pedalata che lo ha sempre contraddistinto e che magari talvolta porta ad una sopravvalutazione delle sue reali potenzialità.
Mercoledì e giovedì, comunque, troverà le due tappe più adatte alle sue caratteristiche, in cui far emergere il fondo di cui è dotato considerando che saremo ormai nella terza settimana di gara. Solo lì, forse, avremo la reale dimensione di Landa, che però passerà necessariamente dalle condizioni di Froome. Con il britannico in grado di tenere il ritmo dei migliori, e oggi ha dato indicazioni rassicuranti, Mikel non dovrebbe ritrovarsi ad avere i gradi di capitano. Se invece Chris dovesse cedere, ecco che lui, pur con un minuto di ritardo o poco meno da Fabio Aru, Romain Bardet e Rigoberto Uran potrebbe giocarsi le sue carte e sfoderare finalmente tutti i cavalli che ha nelle gambe.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: © ASO/Pauline BALLET