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Tour de France 2017, Rigoberto Uran il ‘succhiaruote’. Mai un attacco, rassegnato a lottare per il secondo posto

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Rigoberto Uran ha stupito tutti durante questo Tour de France e si ritrova in terza posizione in classifica generale quando sono terminate le tappe di montagna. Un risultato sbalorditivo per il corridore colombiano che nei Grandi Giri ha spesso faticato, incappando sovente in alcune giornate no che gli impedivano di concorrere per le posizioni di elevata classifica.

Questa volta, invece, non si è mai staccato dai big, ha risposto colpo su colpo a tutti gli avversari, non pagando mai dazio sulle ascese proposte nel corso delle tre settimane. Ciccio si è preso anche lo sfizio di vincere la tappa di Chambery, mettendo in strada tutto il suo cuore e non demordendo mai. Non ha però mai attaccato: il successo nella nona frazione è arrivato in volata, su tutte le altre salite si è limitato a tenere botta ma non ha davvero mai messo il naso davanti, dimostrando comunque un attaggiamento rinunciatario e che gli ha impedito di sfruttare un’occasione d’oro che difficilmente gli ricapiterà. 

Il 30enne è un buon corridore, ha delle spiccate doti di scalatore ma non è certamente al livello di fuoriclasse come Froome o atleti del calibro di Bardet, per intenderci chi gli è davanti in classifica generale (anche se di pochi secondi, rispettivamente 29” e 6”). Questa poteva essere la chance di tutta la vita, quella da capitalizzare al meglio, quella che poteva consacrarlo all’immortalità ma la maglia gialla è sembrata davvero utopica per questo Uran. Bravissimo sì ma poco audace, forse gli è mancata la gamba per fare quel piccolo saltello in avanti. Non è mai parso capace di poter attaccare Froome, limitandosi a un ruolo di succhiaruote che comunque gli permetterà di salire sul podio di Parigi (salvo sorpresoni nella cronometro di Marsiglia)

Rigoberto sa difendersi nell’esercizio contro le lancette e anzi potrebbe benissimo agguantare la seconda posizione visto il distacco risicato da Bardet che invece dovrebbe avere delle difficoltà maggiori nella sfida contro il tempo. Merita gli applausi per come si è comportato e per come ha stupito tutti viste le attese della vigilia ma, per come si era messa, era lecito aspettarsi qualcosina di più e osare fino allo stremo delle forze. 

 

(Foto: © ASO/Pauline BALLET)

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