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Ciclismo

Tour de France 2017: Warren Barguil da solo sull’Izoard. Froome vince la Grande Boucle, Aru ancora in difficoltà

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L’Izoard, una salita alpina storica, che oggi doveva dare i più importanti verdetti di questo Tour de France, scalata per la prima volta come arrivo in questa diciottesima tappa. A vincere è il padrone di casa Warren Barguil, che fa doppietta con la sua splendida maglia a pois. L’attesa sfida tra la maglia gialla Chris Froome e i primi inseguitori Romain Bardet e Rigoberto Uran non c’è praticamente stata: il britannico resta al comando ma la situazione in vista della cronometro di Marsiglia è ancora apertissima. In casa Italia davvero poco da fare: Fabio Aru ha proseguito nel calo arrivato ad inizio di questa terza settimana crollando sin dai primi chilometri di salita. Un minuto perso da tutti i rivali e quinta piazza parziale in classifica generale.

Consueti ritmi altissimi nella prima fase di gara per provare a portare via la fuga. E’ proprio un gruppo formato da una cinquantina corridori ad evadere:  Jan Bakelants e Cyril Gautier (AG2R La Mondiale), Carlos Betancur e Jesus Herrada (Movistar), Bauke Mollema (Trek – Segafredo), Alessandro De Marchi, Amael Moinard e Nicolas Roche (BMC), Andrey Grivko, Bakhtiyar Kozahatayev, Alexey Lutsenko e Michael Valgren (Astana), Darwin Atapuma, Kristijan Dursaek, Marco Marcato, Ben Swift e Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Rudy Molard (FDJ), Daryl Impey (ORICA – Scott), Stephen Cummings, Serge Pauwels e Jaco Venter (Dimension Data), Gianluca Brambilla e Zdenek Stybar (QuickStep – Floors), Robert Kiserlovski e Maurtirs Lammertink, Nils Politt e Tiago Machado (Katusha – Alpecin),  Tiesj Benoot, Thomas De Gendt, Tony Gallopin e Jurgen Roelandts (Lotto Soudal), Simon Geschke (Team Sunweb), Dimitri Claeys, Daniel Navarro e Nicolas Edet (Cofidis), Thomas Vockler, Lilian Calmejane, Sylvain Chavanel, Romain Sicard e Angelo Tulik (Direct Energie), Pierre Rolland, Simon Clarke e Andrew Talansky (Cannondale – Drapac), Sonny Colbrelli e Tsgabu Grmay(Bahrain – Merida), Guillaume Martin, Marco Minnaard e Dion Smith (Wanty – Groupe Gobert), Brice Feillu, Elie Gesbert, Romain Hardy, Eduardo Sepulveda e Florian Vachon (Fortuneo-Oscaro) gli attaccanti. Il Team Sky, come di consueto, ha gestito al meglio la situazione, controllando la mancanza di uomini di classifica al comando e, dunque, lasciando spazio ai fuggitivi (vantaggio salito oltre gli 8′).

La situazione, nonostante molti scatti tra gli uomini in avanscoperta, non è cambiata fino al primo GPM davvero duro di giornata: il Col de Vars. Il plotone al comando si è spezzato, con Lutsenko, Gallopin, Atapuma e Sicard all’attacco, mentre nel gruppo maglia gialla ha preso in mano la corsa l’AG2R di Romain Bardet. Ennesimo rimescolamento nella discesa successiva: ad approcciare l’Izoard al comando sono stati Edet e Lutsenko, con il kazako dell’Astana che ha provato l’impresa solitaria. Su di lui è rientrato però uno scalatore puro del calibro di Darwin Atapuma che è andato via in agilità. Nel plotone dei migliori il primo a muoversi è stato Warren Barguil (Team Sunweb) seguito da Alberto Contador (Trek-Segafredo). Le speranze azzurre sono crollate assieme a Fabio Aru (Astana), costretto a fare una salita in difesa e in rimonta con una condizione tutt’altro che positiva. A circa 3 chilometri dall’arrivo l’ennesimo capovolgimento di fronte: Barguil va a prendere Atapuma conquistando una meravigliosa vittoria, alle sue spalle i big (Froome, Bardet ed Uran) si sfidano ma arrivano praticamente in contemporanea, lasciando ancora aperta la corsa per il successo finale.

© ASO/Pauline BALLET

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