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Tuffi
Tuffi, Mondiali Budapest 2017: Chiara Pellacani, grinta e leggerezza di una debuttante
Quando Tania Cagnotto fece il suo esordio a un Mondiale di tuffi, Fukuoka 2001, aveva già compiuto 16 anni e Chiara Pellacani non era ancora nata. La giovanissima tuffatrice romana, classe 2002, gareggerà invece a Budapest 2017 neanche 15enne: li compirà il prossimo 12 settembre. E pazienza se nel 2000 la bolzanina era già all’Olimpiade di Sydney, pazienza se una carriera da due medaglie a cinque cerchi, dieci mondiali (con un oro) e 29 europee sarà difficile se non impossibile da eguagliare: fa semplicemente piacere – e l’Italia dei tuffi ne deve essere orgogliosa – sapere di avere già pronto il ricambio generazionale. Le carte in regola ci sono, il futuro si vedrà.
NESSUN TIMORE – Sbaglierà e imparerà a rialzarsi, Chiara Pellacani, ma il suo approccio con i grandi è stato strabiliante: quinto posto nel team event con Vladimir Barbu, quarta nel sincro dalla piattaforma con Noemi Batki e decima nella finale individuale da 1 metro all’Europeo di Kiev. Prima e dopo due medaglie, sempre con la 29enne trentina, ai Grand Prix di Madrid (argento) e Bolzano (oro). Sa vincere, ha la testa. Recentemente alla Gazzetta dello Sport ha detto: “Mi piace quando vedo le avversarie spaventate della mia presenza“.
STACANOVISTA – L’atleta della MR Sport F.lli Marconi, allenata da Domenico Rinaldi, non sembra conoscere il significato della parola “stanchezza“. Dopo l’esordio tra i senior a Kiev è volata a Bergen, in Norvegia, per l’Europeo giovanile: oro da 3 metri, bronzo nel jump event, cinque finali complessive tra individuale e sincro. Poi Bolzano e adesso gli ultimi giorni di preparazione in vista di Budapest. Come ci arriverà? La speranza è non averla spremuta troppo, ma il recupero lampo dopo la lussazione tra clavicola e scapola di metà stagione dimostra la forza di volontà di un’atleta, seppur ragazzina, che ha ben chiari i suoi obiettivi.
MISSIONE FINALE – E quali saranno, dunque, quelli per il Mondiale di Budapest? Se Elena Bertocchi da 1 metro può puntare alle prime cinque posizioni, l’assenza della semifinale per la specialità non olimpica (in finale andranno direttamente le prime 12 dell’eliminatoria) sembra un ostacolo per la 14enne romana. Che però può ben figurare nel sincro dalla piattaforma con Noemi Batki, sempre più destinata a trasformarsi in “donna dei sincro” in quest’ultima parte della carriera. La finale si può raggiungere, sarebbe un eccellente risultato visto che l’Italia negli ultimi anni non hai mai schierato coppie femminili da 10 metri. E sarebbe un altro piccolo grande passo verso un futuro da protagonista, peraltro senza la pressione e la tensione di una gara individuale. Noemi la maestra, Chiara l’allieva: per continuare a crescere.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto: Renzo Brico