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Tuffi, Mondiali Budapest 2017: la maturità di Elena Bertocchi per continuare a inseguire Tania Cagnotto

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La maturità scolastica l’ha data nel 2013. Nel 2015, a Kazan, ha fatto il suo esordio a un Mondiale: 29esima nell’eliminatoria da 1 metro che ha poi incoronato Tania Cagnotto campionessa iridata davanti alle cinesi. Tra meno di una settimana, a Budapest, vivrà invece un’avventura totalmente diversa: Elena Bertocchi, oro europeo da 1 metro, è tra le migliori atlete del pianeta nella specialità non olimpica. Se non proprio favorita per il podio, può andare all’assalto di una delle prime cinque posizioni come suggerisce anche il confronto con il passato: con il punteggio dell’Europeo di Kiev (282.80) sarebbe infatti arrivata quinta due anni fa in Russia.

MATURITÀ SÌ – L’esame è alle porte, la 22enne milanese allenata da Dario Scola è pronta. Da 1 metro è vietato sbagliare fin dall’eliminatoria, perché non ci sono le semifinali: le prime dodici volano direttamente in finale. La costanza di risultati mostrata negli ultimi due anni da Elena Bertocchi lascia comunque ben sperare: ha saputo tenere testa a Tania Cagnotto nelle gare nazionali, si è piazzata alle sue spalle nel 2016 all’Europeo di Londra, ha carpito ogni segreto del mestiere e ora sta iniziando a raccogliere i frutti del suo lavoro. Nel Vecchio Continente non ha rivali, nel mondo ci sono almeno due cinesi e un’australiana dai coefficienti di difficoltà da uomo – Maddison Keeney – che possono avvicinarsi alla soglia dei 300 punti. Ma nei tuffi può sempre succedere di tutto.

MATURITÀ NON ANCORA – La gara da 1 metro sarà la prima di Elena Bertocchi al Mondiale di Budapest. E questo è un bene, perché dopo arriveranno gli ostacoli. Sta diventando quasi un paradosso la carriera della lombarda, che da 1 metro – con coefficienti di difficoltà più bassi – riesce a raggiungere punteggi superiori rispetto alle gare da 3 metri. Dal trampolino più alto, però, è campionessa europea di sincro misto insieme a Maicol Verzotto: che confusione. Proviamo a fare chiarezza: l’obiettivo a lungo termine deve essere (ed è) il trampolino 3 metri, specialità olimpica, direzione Tokyo 2020. L’Ungheria sarà una tappa intermedia per continuare a inseguire quota 300 punti: alla portata la semifinale a diciotto, più complicata la finale. Il doppio e mezzo rovesciato carpiato, il “cavallo di battaglia” di Tania Cagnotto, il tuffo con cui ha preso un 10 a Pechino 2008 e con cui ha vinto medaglie olimpiche e mondiali, continua a essere un rivale tosto da affrontare. Ma nel sincro misto non c’è: la finale con Maicol Verzotto è apertissima, le gare su cui puntare possono essere due.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto: Renzo Brico

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