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Tuffi, Mondiali Budapest 2017: Tocci per la medaglia da 1 metro? Pro e contro: perché crederci

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Terzo con 410.60 punti nell’eliminatoria di venerdì 14 luglio, oggi alle 15.30 (diretta tv su RaiSport ed Eurosport) Giovanni Tocci prenderà parte alla prima finale mondiale individuale della sua carriera. Con ambizioni di medaglia? Sì, perché la realtà dei fatti suggerisce questo, anche se lo stesso azzurro dopo il primo turno ha detto al sito della Federnuoto: “Per confermarmi lassù dovrò essere più pulito e necessariamente migliorare l’esecuzione del doppio e mezzo indietro raggruppato che ho sbagliato anche a Kiev e in precedenza a Londra. E’ un po’ il mio tallone di Achille. So che in finale sarà una gara diversa“.

PERCHÉ SI PUÒ

Ha ancora margini di crescita – 410.60 punti non è il punteggio più alto che Tocci ha mai raggiunto in carriera. Nel maggio 2016, quando ha vinto l’argento all’Europeo di Londra, è arrivato a quota 414.30. Nell’aprile 2015, agli Assoluti di Bolzano, una gara nazionale, ne ha fatti addirittura 431.20. Come ha dichiarato lui stesso, può e deve crescere nel doppio e mezzo indietro raggruppato con cui in eliminatoria ha preso 54 punti, tre 6. Al Mondiale 2015 per il podio servirono 428.30 punti.

E’ in forma e può puntare sull’effetto sorpresa – L’azzurro è arrivato a Budapest in forma: dopo l’exploit di fine maggio al Grand Prix di Madrid (oro da 3 metri con record di punti in semifinale), ha ottenuto un quinto e un sesto posto all’Europeo di Kiev e poi ha chiuso terzo al Grand Prix di Bolzano. 400 punti in un’eliminatoria di quasi tre ore e mezza sottolineano le sue qualità tecniche e la sua forza mentale: atleti esperti come Illya Kvasha o Matthieu Rosset sono stati eliminati. A dispetto della classifica, Tocci non è il nome più “grosso” dietro ai cinesi per conquistare almeno il gradino più passo del podio (c’è il bronzo olimpico da 3 metri Patrick Hausding, c’è il bronzo uscente Mike Hixon, Jahir Ocampo arrivò quarto due anni fa, Oleg Kolodiy quinto), ma con una gara regolare può approfittare degli eventuali errori altrui. Non ha nulla da perdere, un po’ come Christopher Sacchin a Melbourne 2007.

PERCHÉ È DURA

Bene in eliminatoria, poi… – Atleta costante, regolare e “con la testa”, Tocci non è nuovo a eliminatorie a ridosso dei primi della classe. In finale, però, spesso non riesce a cambiare passo come invece fanno i suoi avversari. All’Europeo di Berlino 2014 era terzo dopo il primo turno da 1 metro: poi fu sesto. Il 22enne di Cosenza è andato in calando anche all’ultima rassegna continentale disputata a Kiev: da quarto a quinto. A Londra, invece, a metà eliminatoria era praticamente eliminato: entrato come ottavo, ha poi vinto l’argento.

Paga nei coefficienti di difficoltà – In finale Giovanni Tocci rimarrà fedele al doppio e mezzo avanti carpiato, il primo tuffo della sua serie con cui ha preso tre 9 in eliminatoria. Ma il coefficiente basso (2.6) alla lunga rischia di penalizzarlo, anche perché l’azzurro non è tra i cinque atleti che eseguono il doppio e mezzo ritornato in posizione carpiata, coefficiente 3.4. La somma dei coefficienti dell’italiano fa 17.9: tutti gli altri finalisti a eccezione del britannico Ross Haslam sono oltre.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: DeepBlueMedia/comunicato Len

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