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Volley femminile, Grand Prix 2017 – L’Italia vola alle Final Six: quali ambizioni per le azzurre? Il torneo mai vinto, l’occasione per crescere e tornare grandi

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L’Italia si è qualificata meravigliosamente alla Final Six del Grand Prix 2017 di volley femminile, tornando a disputare gli atti conclusivi del prestigioso torneo internazionale dopo un anno di assenza. La nostra Nazionale ha concluso la fase preliminare al quinto posto con sei vittorie consecutive che hanno fatto emozionare e hanno dimostrato l’ottimo valore tecnico raggiunto dalle azzurre, capaci di rialzarsi dopo la scoppola subita alle Olimpiadi di Rio 2016.

Davide Mazzanti ha costruito una nuova squadra, ha dato fiducia alle sue ragazze, ha chiesto di stupirlo e ha dato delle direttive tecnico-tattiche che sono state seguite nel dettaglio, riuscendo a impressionare e sorprendere anche le avversarie. L’Italia ha dimostrato di potersela giocare ai massimi livelli internazionali anche se non va sottovalutato il fatto che USA, Cina e Russia non erano con il sestetto tipo: tre successi di prestigio contro Campionesse Olimpiche, del Mondo e d’Europa che hanno però dato tanto morale a un gruppo che ne aveva bisogno: stiamo crescendo, i passi in avanti sono evidenti, il mirino è puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020 dove dovremo arrivare con una formazione giovane ma matura allo stesso tempo. L’unica strada da percorrere è quella attuale e la possibiltià di disputare la Final Six andrà sfruttata nel migliore dei modi.

A Nanchino (Cina), dal 2 all’8 agosto, l’Italia avrà la possibilità di affrontare nuovamente i grandi colossi internazionali. Il girone con Serbia e USA è assolutamente stimolante, l’occasione giusta per mettere nuovamente alla prova Chirichella e compagne, tastare il loro stato di forma e il loro valore tecnico. Contro le vicecampionesse olimpiche (vincitrici della fase preliminare, in campo con quasi tutte le big) e contro le Campionesse del Mondo (già battute a Macao ma senza la prima linea) avremo la chance di dire la nostra.

L’obiettivo più realistico è quello di ben figurare, tutto quello che viene sarà di guadagnato: raggiungere le semifinali rappresenterebbe già un grande traguardo (ricordiamo che le donne gareggiavano con il format del round robin fino alla passata stagione), magari con la possibilità di sfidare nuovamente la Cina Campionessa Olimpica oppure la bestia nera Brasile o l’Olanda che non è più di Guidetti ma che continua a impressionare. L’Italia non ha mai vinto il Grand Prix nella propria storia, difficilmente quest’anno sarà quello buono ma non è vietato sognare con le bordate di Paola Egonu, la regia di Ofelia Malinov, le stampate di Cristina Chirichella e Raphaela Folie, il buon lavoro delle schiacciatrici Miriam Sylla e Lucia Bosetti (o la sorella Caterina) e il cuore di Monica De Gennaro.

 

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