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Volley, il caso Zaytsev: oggi hanno perso tutti. L’Italia, lo Zar, il movimento, i giocatori. Il caso scarpe e un grosso autogol

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Oggi ha perso tutto il volley italiano. L’Italia dovrà fare a meno di Ivan Zaytsev e lo Zar dovrà fare a meno della Nazionale, sia chiaro. Gli azzurri perdono sì l’uomo simbolo e tecnicamente più valido, ma anche il giocatore perde una vetrina fondamentale, quella che gli ha dato così tanta visibilità durante l’ultima stagione (mediatamente parlando la sua serie di aces vincenti ha un peso perché eseguita alle Olimpiadi e con l’Italia, questo è innegabile).

Si è consumato un autentico autogol che non fa assolutamente bene a tutto il movimento. La querelle delle scarpe (ribattezzata shoegate) è stata gestita malissima e si è risolta nel peggiore dei modi: la notizia è esplosa una decina di giorni fa, poi addirittura la mediazione del Coni, il ritorno al collegiale di Zaytsev, il tentativo con le nuove Mizuno poi l’addio definitivo. Gli errori sono stati fatti da ambo le parti: stando alla ricostruzione della Fipav, il giocatore non si è dimostrato disponibile e non ha accettato diverse proposte; la Federazione poteva gestire il caso prima di Cavalese (i rispettivi contratti sono già noti da mesi).

Difficilmente la situazione sembra essere ricomponibile, almeno nel breve termine. Praticamente è certo che agli Europei dovremo fare a meno di Zaytsev, oltre dei già assenti Juantorena e Birarelli, cioè metà della squadra che ci ha regalato l’argento olimpico. E i risultati si sono visti durante l’ultima World League…

Questo pasticcio ha quasi i connotati di quanto successo due anni fa con la celeberrima cacciata di Rio che portò poi alle dimissioni di Mauro Berruto (i suoi post sui social riguardo allo #shoegate hanno già fatto discutere, dopo tanto tempo il rancore tra i due continua a permanere): anche in quel caso Zaytsev fu tra i protagonisti. Vedremo se nel 2018 qualcosa cambierà visto che ci saranno anche i Mondiali in casa ma oggi usciamo tutti sconfitti.

 

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