Pallavolo
Volley, Ivan Zaytsev e la Nazionale: porte chiuse anche per i Mondiali 2018 in Italia? Cattaneo: “Massima disponibilità ma…”
L’apertura di Ivan Zaytsev, manifestata durante l’intervista rilasciata a Sky Sport, è tardiva. Lo Zar è fuori dalla Nazionale con la totale certezza, come ha ribadito Bruno Cattaneo, Presidente FIPAV, alla Gazzetta dello Sport: “Io ribadisco quello che ho sempre detto. Non abbiamo intenzione di sanzionare Zaytsev e faremo di tutto per riportarlo in azzurro in vista della prossima stagione. Se vedremo una disponibilità nel cuore e nella testa come ho etto in altre occasioni“.
Dunque niente da fare per gli imminenti Europei ma a serio rischio anche i Mondiali 2018 che si disputeranno proprio in Italia. Per rivedere lo Zar in azzurro ci sarà tanto da lavorare e la strada sembra particolarmente lunga e tortuosa. I problemi, forse, non riguardano soltanto scarpe e caviglie…
alebi
29 Luglio 2017 at 10:33
Ora fanno i bimbi dispettosi, ma l’anno prossimo, una caramella a testa, e si torna tutti amici. Perchè non gioverà a nessuno un mondiale in Italia senza lo Zar. Non giova al seguito mediatico/di pubblico che lo Zar muove (e quindi al successo della manifestazione di cui poi si potrà crogiolare la federazione) e non giova nemmeno allo Zar, alla sua immagine/i suoi sponsor, dover rinunciare ad un palcoscenico tale.
In tutto questo la pallavolo giocata, la programmazione a lungo termine ecc… sono solo elementi di contorno.
Nany74
29 Luglio 2017 at 11:37
Ti dirò, se hai seguito tutta la vicenda (come credo), avrai ben chiaro che nessuno vuole assumersi la responsabilità di questa cosa e non succederà mai, siamo in Italia dove i passi indietro sono roba da “deboli”. E’ il classico caso dove prima si impunta uno, poi l’altro ed alla fine la prendono tutti in quel posto, noi appassionati compresi!! Quello che veniva proposto in un commento di qualche tempo fa ovvero di istituire una figura di mezzo con funzioni di mediatore per far si che queste puttanate non finiscano in prima pagina, forse sarebbe ora di attuarlo. Leggere queste cavolate mi fa pensare alle “baruffe chioggiotte” con Berruto, tutta fuffa che non serve a nulla al volley. Se questo è il prezzo da pagare per la visibilità, torno a dire, meglio restare di nicchia, ma giocare e basta….
alebi
29 Luglio 2017 at 12:25
A me spiace, ma anzi dà quasi fastidio, vedere che una situazione del genere, se affrontata da ambo le parti in modo PROFESSIONALE, poteva essere una vera scossa al sistema, dalla quale tutti (giocatori, federazione, movimento) avrebbero tratto vantaggio. Dal mio (modesto ed inutile) punto di vista, permettere ai giocatori di coltivare una propria immagine (senza per forza scadere nel divismo, quello dipende dalla personalità dei singoli) avrebbe smosso interessi che vanno ben oltre l’aspetto meramente sportivo. Soldi, attenzione mediatica, pubblico, sponsor… Tutte cose che sarebbero poi tornate utili ai “piani superiori” cioè Federazione e Superlega. Partire dai singoli per far crescere l’insieme (certo però che questo insieme deve essere in primis affiatato e aperto al dialogo… qualità alquanto carenti nella pallavolo italiana). E invece l’errore è stato quello di non affrontare in questi termini la situazione, ma anzi entrambi hanno dato (voluto dare?) l’impressione di esserci capitati, quasi per caso. Insomma, una delusione incredibile. Dalla quale nessuno esce “vincitore”.
Nany74
28 Luglio 2017 at 20:27
Che tristezza ragazzi……che tristezza……