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Volley, la parola fine sul caso Zaytsev e un gran pasticcio. Lo Zar, la lotta tra gli sponsor, Blengini e la Federazione. E l’Italia spuntata per gli Europei

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A mettere la parola fine alla telenovela ci ha pensato definitivamente Chicco Blengini. Il caso scarpe di Ivan Zaytsev e la querelle aperta con la Federazione hanno tenuto botta nelle ultime due settimane: continue scaramucce, parti avvicinate (da Malagò) e poi separate, una lotta di sponsor e di denaro che farà sicuramente storia e che potrebbe rivoluzionare il futuro della pallavolo ma intanto il giallo estivo si conclude nel peggiore dei modi.

Lo Zar è definitivamente fuori dalla Nazionale e questa estate non sarà in campo: parola del CT che con una semplice battuta, rilanciata dalla Federazione, non ha lasciato margine al giocatore. Non verrà convocato per gli Europei. Una decisione dura, una presa di posizione netta, una valutazione arrivata dopo un’infinità di passi avanti e indietro che poco bene hanno fatto al movimento e alle parti coinvolte.

La vicenda non è chiara nella sua totalità e chissà se sapremo mai tutta la verità (tra problemi fisici, contratti, Adidas vs Mizuno e quant’altro) anche perché per il momento Zaytsev non ha ancora parlato. Indubbiamente il discorso sponsor andrà affrontato seriamente, soprattutto se (come si spera) i giocatori avranno sempre più dei contratti personali (ma in SuperLega ora è impedito anche quello, per intenderci addio manicotto Red Bull di Zaytsev).

In sordina, però, c’è una Nazionale che sta lavorando a Cavalese. Il clamore attorno allo shoe gate sta facendo dimenticare che l‘Italia sta preparando gli Europei, in programma a fine agosto in Polonia. Come arriveremo a questo torneo? Spuntati e svuotati oppure motivati alla riscossa? Gli altri azzurri come usciranno da questa vicenda? Avranno fiducia o si sentiranno delegittimati dall’importanza data attorno a questo caso in cui, direttamente, era coinvolto un solo giocatore?

Il futuro di Zaytsev? Lo rivedremo in campo a ottobre con Perugia, con la speranza che la vicenda venga risolta per il 2018: ci sono i Mondiali in Italia e sarebbero un peccato non averlo a disposizione. Dispiace che si sia comunque dovuti arrivare a una decisione tecnica (cioè per mano del CT) per chiudere la vicenda.

 

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