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Volley, l’esclusione di Ivan Zaytsev – La querelle scarpe: “Provati 2 modelli nuovi, poi il rifiuto. No a giocare coprendo il brand”. Disaccordi tra Zar e Federazione?

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La querelle scarpe di Ivan Zaytsev è finita nel peggiore dei modi con l’esclusione dello Zar dal ritiro della Nazionale. Con buona probabilità l’Italia dovrà fare a meno del suo giocatore simbolo agli Europei in programma a fine agosto in Polonia. Una tegola pesante in casa azzurri. Questa la decisione presa dalla Federazione che ha ricostruito la vicenda: secondo questo punto di vista il giocatore avrebbe diverse colpe e non avrebbe mai fatto un passo in avanti rispetto alle sue richieste originarie. Di seguito il comunicato stampa (grassetti nostri):

 

In relazione alle problematiche che hanno portato alla revoca della convocazione, la Federazione Italiana Pallavolo ritiene doveroso ricordare alcuni passaggi.

La Fipav alla fine del mese di maggio è venuta a conoscenza che l’atleta Ivan Zaytsev aveva contratto un accordo per le sue calzature da gioco con una azienda diversa da quella ufficiale della nazionale azzurra. Negli incontri che sono seguiti il giocatore ha denunciato una problematica fisica che gli impedirebbe di utilizzare le calzature fornite dallo sponsor federale (come prevede il regolamento delle Squadre Nazionali di Pallavolo).

Tutti i settori della Fipav che sono coinvolti nella vicenda, insieme all’azienda Mizuno Italia, hanno cercato di proporre soluzioni alla situazione, attraverso riunioni e azioni concrete con l’atleta ed i suoi rappresentanti.  La scorsa settimana nella querelle è intervenuto il Comitato Olimpico con i suoi vertici, incontrando il giocatore e trovando in lui la disponibilità per risolvere le problematiche a seguito della quale l’atleta è stato convocato per il raduno.

La Mizuno Italia ha, quindi, messo a disposizione tre modelli da gioco da pallavolo che non sono stati mai provati dal giocatore perché considerati non idonei. L’azienda, su esplicita richiesta di Zaytsev, ha fatto arrivare dal Giappone due modelli di scarpe da basket, che sono state provate durante gli allenamenti del 15 e 16 luglio 2017. L’atleta dopo l’utilizzo, ha manifestato ancora difficoltà funzionali. 

Per uno dei due modelli ha riferito problematiche relative all’intersuola. Lo staff azzurro ha, quindi, prospettato la possibilità, di concerto con l’azienda e con il fisioterapista della nazionale, di intervenire sul supporto plantare come già accaduto per altri atleti delle Squadre Nazionali. Anche tale ipotesi è stata scartata da Ivan Zaytsev.

Infine, la Federazione, in accordo con la Mizuno Italia, ha prospettato all’atleta la possibilità di consentire l’utilizzo in allenamento delle sue scarpe coprendo il logo del brand per il tempo necessario all’azienda Mizuno di intervenire sul modello per soddisfare le esigenze del giocatore. Anche questa ipotesi è stata scartata da Ivan Zaytsev che al riguardo ha manifestato dei vincoli contrattuali con il suo sponsor.

La Federazione e l’azienda ritengono di aver messo in campo tutte le soluzioni possibili per consentire di utilizzare un prodotto Mizuno adatto alle esigenze del giocatore in linea con i regolamenti e i contratti siglati dalla FIPAV.

 

1 Commento

  1. ale sandro

    19 Luglio 2017 at 09:03

    Fatico a pensarla diversamente da Nany. Credo che il nocciolo della questione sia proprio ciò che in passato è stato fatto e ora non venga più accettato, e cioè il far coprire il logo con dei nastri. Mi pare di ricordare italiani e stranieri, Mastrangelo tra gli altri se non sbaglio, fare questo tipo di operazione che non comportava alcuna difficoltà per il giocatore in primis, nè imbarazzo eccessivo per lo sponsor tecnico delle nazionali. Evidentemente ora le cose sono cambiate e si spinge sempre di più per una personalizzazione delle attrezzature, non solo nel club ma in ogni occasione.
    In tempi recenti ,lo sport individuale di prestazione per antonomasia ebbe come sponsor tecnico l’azienda del presidente federale, che imponeva praticamente l’uso delle attrezzature e calzature da gara della sua azienda. Diciamo che , volendo mettere in chiave “leggera”, anche per un discorso vagamente scaramantico , le cose non sono andate e non vanno bene per niente. Mi augurerei che anche la Fipav non prenda direzioni di quel tipo, e col giocatore e il suo sponsor tecnico riescano a trovare un accordo prima che le partivadano ognuno per la propria strada. Sarebbe una sconfitta per tutti.

    • Nany74

      19 Luglio 2017 at 16:31

      Sono d’accordo. Nell’ultimo articolo si richiede un passo indietro alla FIPAV, che può essere anche il calcio d’inizio (perdonate il riferimento….) verso una nuova frontiera dove ognuno porta le proprie attrezzature, in base allo sponsor. Si possono fare accordi diversi per sonsorizzare, ad esempio, solo le magliette ed i pantaloncini, così da non negare alcuna possibilità a nessuno, poi se uno vuole le scarpe dello sponsor tecnico, basta che le chieda. Certo è che gli accordi attualmente sottoscritti, se non sbaglio, valgono fino alle prossime Olimpiadi…….sarà divertente vedere come si evolverà la situazione. Certo è che potevano parlarsi un po’ prima e non aspettare l’inizio degli Europei……….mah………….

  2. Nany74

    18 Luglio 2017 at 18:36

    Resto sempre dell’idea che un’azienda come Mizuno non può essere sprovvista di una calzatura praticamente identica ad una Adidas per giocare a volley, per cui temo proprio che i miei sospetti siano abbastanza reali: sotto ci sono problemi di soldi e non di funzionalità di gioco. Con problemi di soldi intendo dire problemi di sponsor che reclamano i propri diritti anche al di fuori di regolamenti precisi e DA SEMPRE (sottolineo!!) rispettati. Boh, da questo casino ci rimette solo la pallavolo giocata e la nazionale che perde uno dei suoi punti di forza….coraggio, maniche alzate e lavorare, che non manca molto agli Europei !!!

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