Atletica
Atletica, Italia: i peggiori Mondiali della storia in pista! 0 punti e nessun finalista, numeri impietosi! Mai così male
Questo è il peggior Mondiale di atletica leggera della storia italiana. Qualsiasi cosa succeda domani in strada (l’Italia parte per le medaglie con Antonella Palmisano ed Elisa Rigaudo nella 20km di marcia) nulla potrà cancellare lo sfacelo totale che si è visto in pista. Per la prima volta in 34 anni di rassegna iridata (prima edizione a Helsinki 1983) la nostra Nazionale conclude la propria avventura con 0 finali all’interno dello stadio, cioè nessun azzurro è stato capace di piazzarsi tra i migliori otto in nessuna gara! Naturalmente 0 punti nella speciale classifica.
Un’ecatombe totale, un risultato desolante e che certifica definitivamente lo stato pessimo in cui versa questo movimento sportivo. Il miglior risultato è quello di Marco Lingua che è si è entrato nella cosiddetta finale del lancio del martello (cioè tra i migliori 12) ma non ha portato punti alla nostra causa (serve entrare tra i migliori 8 per essere considerati finalisti nel vero senso della parola). Poi annoveriamo cinque semifinali (Filippo Tortu sui 200m, Davide Re sui 400m, José Bencosme sui 400m ostacoli, Ayomide Folorunso e Yadisleidy Pedroso sempre sul giro di pista con ostacoli). Gli unici punti racimolati nella speciale classifica sono i tre raccolti da Daniele Meucci nella Maratona (sesto posto, disciplina però su strada).
Mai nella storia eravamo andati così male. Di fronte ai numeri non ci può proprio nascondere. Due anni fa, nella prima edizione con lo 0 assoluto nel medagliere, fu Gianmarco Tamberi a salvare la baracca (ottavo nell’alto), a Mosca 2013 ci pensarono Nicola Vizzoni (settimo nel martello) e Fabrizio Schembri (ottavo nel triplo) con Valeria Straneo che vinse l’argento nella Maratona. Tornando indietro non abbiamo mai avuto problemi di penuria, qualche discreta prestazione in pista arrivava e le medaglie non mancano (Antonietta Di Martino è stata l’ultima a festeggiare, mentre l’ultimo oro risale addirittura al 2003 con Giuseppe Gibilisco). Il panorama è davvero tristissimo e non si sa davvero come poter risalire la china. Si parla un gran bene dei giovani, attendiamo fiduciosi con la speranza che esplodano: Filippo Tortu è la carta migliore.
Allargando lo sguardo emerge anche come in pista sia arrivato un solo personale (Ala Zoghlami sui 3000m siepi, Daniele Meucci lo ha firmato nella 42km ma stiamo facendo un discorso riguardante la pista) e gli stagionali siano stati solo tre (oltre al già citato Zoghlami, Tamberi nell’alto e Folorunso sui 400m ostacoli). Ora tutti in marcia ma le eventuali medaglie di Palmisano e Giorgi non dovranno nascondere le magagne di un movimento sempre più allo sbando: 0 assoluto a Pechino 2015, 0 assoluto alle Olimpiadi 2016 e ora…
(foto FIDAL/Colombo)
Roberto Marinelli
14 Agosto 2017 at 17:52
Raccimolati si scrive con una C sola…
Gabriele Dente
13 Agosto 2017 at 00:15
Da semplice appassionato dico la mia e cerco di riderci su:
1) “Di fronte ai numeri non ci si può nascondere” —> dipende dalla serietà di chi è chiamato a rispondere 😀
2) “Si parla un gran bene dei giovani, attendiamo fiduciosi con la speranza che esplodano” —> non scommetto un solo centesimo sulla capacità di questa federazione di portare i giovani più promettenti a livello internazionale; se qualcuno di questi atleti sfonderà, sarà merito suo
3) “[…] Naturalmente 0 punti nella speciale classifica” —> se il Vaticano avesse partecipato, probabilmente per la legge dei grandi numeri un atleta in finale l’avrebbe piazzato. Veramente un livello infimo…
Sam
12 Agosto 2017 at 21:31
dimissioni di tutta la dirigenza federale subito o commissariamento !!!!