Atletica
Atletica, Mondiali 2017 – Alessia Trost, la parabola regressiva di una ex grande promessa
28 gennaio 2013: Alessia Trost diventa la terza italiana capace di saltare 2.00 metri, fatidica barriera dell’alto femminile e a soli 19 anni si candida a un futuro radioso. Quel giorno sembrava essere nata una stella, dopo i fenomeni Sara Simeoni e Antonietta Di Martino, un nuovo talento cristallino emergeva tra le grandi interpreti mondiali, a Trinec i riflettori della grande atletica leggera erano tutti puntati su di lei.
10 agosto 2017: Alessia Trost viene eliminata ai Mondiali non riuscendo a superare 1.92 e sbrigando la pratica 1.89 soltanto al terzo tentativo, misure oggettivamente modeste per un’atleta del suo calibro da cui ci si aspettavano prestazioni eclatanti.
Purtroppo in questi quattro anni i risultati non sono stati sbalorditivi con il settimo posto nella rassegna iridata del 2013 e la rinuncia ai Mondiali di Pechino 2015 per infortunio. Alle Olimpiadi di Rio 2016 ebbe una grandissima occasione vistò che a trionfare fu l’eterna Ruth Beitia con un accessibilissimo 1.97 e invece l’azzurra si dovette accontentare della quinta piazza (1.93).
I numeri e i risultati sono purtroppo poco soddisfacenti anche perché le premesse erano ben altre. I due metri non sono più stati avvicinati e anzi il declino è stato evidente in termini prestazionali: a livello indoor, nei tre anni successivi, non è mai andata oltre 1.97 (a Praga nel marzo 2015) mentre all’aperto il massimo è stato 1.94.
Davvero troppo poco per la friulana che al termine della gara odierna è scoppiata in lacrime e ai microfoni della Rai ha anche dichiarato che “gareggiare così non è decoroso“. Lei stessa ha ammesso che certi risultati non sono degni del suo livello e delle sue stesse aspettative anche se a sua discolpa va sempre ricordato che viene da un anno difficilissimo durante il quale ha perso la mamma e ha cambiato radicalmente vita lasciando lo storico allenatore Gianfranco Chessa e trasferendosi alla corte di Marco Tamberi, il papà di Gianmarco.
Alessia Trost ha perso diversi chili, ha modificato la tecnica di salto ma non riesce più a esprimersi al massimo. Fatica a replicare il gesto tecnico, i salti sono spesso differenti tra loro nell’esecuzione, purtroppo tutti accomunati dall’asticella che cade con troppa frequenza.
Dov’è finita quella ragazza che a livello giovanile vinceva ovunque? Ricordiamo che l’attuale 24enne è stata Campionessa del Mondo allievi e juniores, ha vinto gli EYOF e gli Europei U23 (due volte) oltre ad aver conquistato l’argento alle Olimpiadi Giovanili di Singapore 2010.
Nelle due rassegne iridate di categoria appena citate l’azzurra ha sconfitto Mariya Kuchina, sempre seconda al cospetto della nostra portacolori ma ora autentica dominatrice della specialità e grande favorita per il trionfo a Londra dopo essere volata fino a 2.06m in stagione (e aver tentato il record del mondo). Alessia deve invertire la rotta e molto dipende da lei: deve farsi forza e uscire da una situazione complicate, cercando di recuperare il talento dei giorni migliori e tornare nuovamente grande come tutta l’Italia si aspetta.
(foto FIDAL/Colombo)