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Atletica, Mondiali 2017 – Antonella Palmisano: “Ho lavorato per ambire alla medaglia. Tanti falsi miti nella marcia, anche in Italia…”
Potremmo definirla l’unica vera freccia nella faretra azzurra di questa sventura edizione 2017 dei Mondiali d’Atletica per i nostri colori Antonella Palmisano. L”azzurra si prepara alla 20 km di domenica nella marcia conscia del peso della responsabilità ma anche delle sue possibilità. Quarta ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro l’azzurra si è raccontata in un’intervista su La Stampa alla vigilia di un appuntamento così importante per lei.
“Fino a qui mi sono solo divertita, oggi ho delle responsabilità“, ha ammesso la 26enne di Mottola che ha aggiunto: “A me succede fin da ragazzina. Ho avuto la fortuna, nessuno mi ha inculcato il virus della vittoria a tutti i costi, nessuno mi ha mai detto che ero un talento della natura. Mi hanno insegnato a lavorare, ad aspettare, a costruire. Sono migliorata fino al quarto posto alle Olimpiadi, ora posso ambire una medaglia“.
Ricordando Rio non ci sono rimpianti per il quarto posto: “E’ sta la mia gara più bella. Se torno da Londra senza medaglia ci resto male, ma a Rio ero felice. Se non riesci a gioire dei tuoi progressi non vai da nessuna parte“.
E poi sul tema doping e sui sospetti riguardanti la nazionale russa ha sottolineato: “Afanasyeva è giovanissima e già temibile. Non ho sospetti perchè ora hanno tempi più umani e soprattutto facce credibili, dopo 20 km sono sconvolte anche loro. Gli resta una tecnica invidiabile. La loro scuola è sempre ottima, il mio modello era Lashmanova, poi però squalificata. Uno dei tanti falsi miti che circolavano, anche in Italia li abbiamo avuti“, chiaro il riferimento ad Alex Schwazer con la chiosa: “La storia è vecchia, la marcia è andata avanti”.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo facebook Antonella Palmisano