Atletica
Atletica, Mondiali 2017 – Italia, lo zero assoluto è un rischio concreto! Palmisano e Giorgi, il peso di una Nazione: in marcia per salvare tutti
Siamo con le spalle al muro, sull’orlo del baratro, a un passo dalla disperazione e dal crollo più totale. L‘Italia ha confezionato una serie continua di figuracce ai Mondiali 2017 di atletica leggera e si presenta all’ultimo giorno di gare senza una medaglia e con solo 3 punti in classifica, ottenuti grazie al sesto posto di Daniele Meucci nella Maratona.
Per il resto nessun finalista in pista (mai successo nella storia!), soltanto 5 semifinali a referto e il decimo posto di Marco Lingua, 2 personali e 4 stagionali: una miseria, una penuria, numeri impietosi che manifestano la pochezza di un movimento che sta andando sempre più a rotoli. Arriviamo all’ultimo giorno con lo zero totale, si rischia si replicare la spedizione di Pechino 2015 e di fare addirittura peggio.
La santa marcia deve salvarci, deve cercare di regalarci almeno un sorriso in coda a una rassegna iridata che segna il punto più basso della nostra storia e che non andrà dimenticata ma analizzata per cercare di capire dove e cosa si sta sbagliando. Alle 15.20 due ragazze andranno in strada con un’infinità di responsabilità sulle spalle, con il peso di dover salvare una Nazionale e magari di coprire anche alcune magagne che invece andrebbero ben messe in mostra.
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Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi sono gli ultimi due baluardi di una nave letteralmente colata a picco, le ultime due capitane di una scialuppa piccola piccola nel mare degli squali internazionali. La pugliese, però, è tra le grandi accreditate per il podio fin dalla vigilia dell’evento, si presenta al via per dire la sua, per fare una gara da protagonista e per salire sul podio dopo il quinto posto ai Mondiali 2015, la quarta piazza alle Olimpiadi di Rio 2016 e la vittoria in Coppa Europa qualche mese fa.
Insomma la 26enne di Mottola ha tutte le credenziali per mettersi al collo una bella medaglia che meriterebbe più per sé stessa che per il bene altrui. In stagione si è spinta a soli sei secondi dal personale e ora ha un unico obiettivo: scardinare la corazzata cinese e prendersi quello che le spetta. Le tre asiatiche, forti di stagionali sul piede di 1h26, sembrano davvero dei colossi ma la battaglia di Antonella non è per nulla impossibile: ha le capacità per poter fare la differenza, solo contro tutte per prendersi un posticino tra le grandi. Deve crederci e provarci fino in fondo, deve farsi trovare pronta nel momento in cui si decide la gara e non forzare troppo il ritmo.
Eleonora Giorgi, invece, ritorna in gara dopo l’intervento chirurgico di questo inverno e sono tante le incognite sulla sua forma fisica: starà bene coma la Palmisano oppure ci sono delle scorie di un recupero forzato? La primatista italiana ha la classe per far saltare il banco e magari alleandosi con la compagna di squadra può cercare di minare le certezze cinesi. La sua preoccupazione, però, deve anche essere quella di non farsi squalificare: le palette rosse di Roma e Rio sono emblematiche, i giudici la penalizzano sempre e questa volta bisognerà davvero essere particolarmente attente per non finire la gara anzitempo.
Sono le due carte migliori perché sperare che Marco De Luca, Michele Antonelli e Giorgio Rubino si inventino qualcosa tra 50km e 20km sembra davvero multo utopistico anche se ormai si può sognare di tutto dopo aver vissuto quasi sempre degli incubi per nove giorni.
(foto FIDAL/Colombo)