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Atletica, Mondiali 2017 – Kipyegon vince i 1500m, McLeod piazza il bis! Rojas-Ibarguen, duello al cardiopalma. Wlodarczyk si conferma, Van Niekerk tranquillo

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I Mondiali 2017 di atletica leggera ci hanno regalato una serata emozionante. Allo Stadio Olimpico di Londra sono andate in scena delle gare assolutamente palpitanti e intense, condite da prestazioni tecniche di assoluto spessore. L’Italia esce con il sorriso grazie alle semifinali conquistate da Filippo Tortu (200m), Ayomide Folorunso e Yadisleidy Pedroso (400m ostacoli).

 

1500 METRI (femminile):

Gara letteralmente spettacolare e di elevatissima intensità, degna chiusura di giornata, davvero da fuochi pirotecnici. A trionfare è stata la strepitosa Faith Kipyegon, Campionessa Olimpica che ha conquistato il suo primo titolo iridato dopo l’argento di Pechino. La 23enne kenyota ha avuto la meglio dopo un asfissiante duello con l’outsider Sifan Hassan: l’olandese piazza una micidiale progressione a 300m dal traguardo, Kipyegon le va dietro ma la orange la costringe all’esterno e tiene un ritmo indiavolato fino a una settantina di metri dal traguardo quando l’africana può scatenare tutta la sua potenza e chiudere i conti in 4:02.59.

Purtroppo non si è consumato l’atteso duello con Genzebe Dibaba, Campionessa uscente e primatista mondiale che si è dimostrata fuori condizione fisica, chiudendo addirittura in ultima posizione (4:06.72). L’argento va al collo della bravissima Jennifer Simpson (4:02.76) mentre il bronzo è tutto per Caster Semenya, Campionessa Olimpica degli 800m che alle prime incursioni sulla doppia distanza ha subito fatto colpo, dando ancora un calcio alle tante discussioni sulla sua sessualità. Sifan Hassan è scoppiata nel finale (quinta in 4:03.34) superata anche dell’idolo di casa Laura Muir (4:02.97) che ha cercato di fare il ritmo nella prima parte di gara per strappare una medaglia insperata.




 

110 METRI OSTACOLI:

Omar McLeod ha rispettato il pronostico della vigilia e si laurea meritatamente Campione del Mondo, confermandosi così ai vertici dopo aver vinto l’oro lo scorso anno a Rio 2016. Una storica accoppiata per il giamaicano che riporta ai vertici la propria Nazione dopo la doppia batosta nella velocità pura (Bolt terzo, Thompson quinta). La piccola isola caraibica ribadisce di avere un’ottima scuola sulle barriere grazie a questo strepitoso 23enne che ha corso un centesimo meglio di quanto visto lo scorso anno in Brasile (13.04).

McLeod ha tagliato il traguardo a braccia alzate, avendo ben capito negli ultimi metri che aveva trionfato ma il successo è stato sudato fino a pochi passi prima dell’ultima barriera: era in corso un duello ad altissima intensità con Sergey Shubenkov, Campione del Mondo in carica che era partito leggermente meglio e cercava una strepitosa conferma, un riscatto personale dopo che era stato escluso dalle competizioni lo scorso anno insieme a tutti i russi per le note vicende doping. Il 26enne si mette comunque al collo la terza medaglia iridata consecutiva (fu bronzo nel 2013) correndo in 13.14 mentre il bronzo finisce al collo del sorprendente ungherese Balsz Baji (13.28) davvero inatteso fino a ieri sera. Aris Merrit, primatista mondiale e ritornato alle gare dopo il trapianto di rene, è quinto (13.31) preceduto dal francese Garfield Darien (13.30).

 

LANCIO DEL MARTELLO (femminile):

Era una delle poche gare già scritte di tutti i Mondiali e Anita Wlodarczyk ha confermato le aspettative ma la polacca, due volte Campionessa Olimpica (trionfò proprio a Londra 2012), ha dovuto sudare più del previsto. Per festeggiare, infatti, la primatista mondiale ha dovuto aspettare addirittura il quarto lancio quando con 77.39 ha messo a posto le cose dopo tre tentativi deludenti. Il 77.90 alla quinta prova ha poi chiuso i conti. Alla vigilia del suo 32esimo compleanno si regala il terzo titolo iridato della carriera (vinse nel 2009 e nel 2014, argento nel 2013) anche se lei si aspettava di poter avvicinare il suo record del mondo (82.98 lo scorso agosto). La Polonia festeggia anche Malwina Kopron, ottima terza con 74.46 alle spalle della cinese Zheng Wang (75.98).

 

SALTO TRIPLO (femminile):

Doveva consumarsi un duello spettacolare e così è stato. La lotta tra Yulimar Rojas e Caterine Ibarguen è stata letteralmente strepitosa, uno scontro titanico tra due sbalorditive campionesse che hanno dimostrato di valere le prime due posizioni sul podio. Si erano prese a sportellate durante l’intera stagione e questa sera hanno entusiasmato.

Ha vinto la venezuela Rojas (14.91) che fa meglio soltanto di due centimetri della colombiana Ibarguen (14.89). Sono stati due i momenti decisivi della gara: il terzo tentativo quando Ibarguen è volata a 14.89 rispondendo al 14.83 di Rojas ma poi la venezuelana ha operato il controsorpasso alla quinta prova e l’ultimo assalto della rivale (14.88) non è bastato. Si sono così ribaltate le gerarchie delle Olimpiadi di Rio 2016 e la Ibarguen non riesce a confermarsi sul gradino più alto del podio iridato per la terza volta consecutiva. L’arbitro doveva essere la kazaka Olga Rypakova che si consola con la medaglia di bronzo (14.77).

 

200 METRI (batterie, maschile):

Attesissima gara della serata in attesa che si faccia sul serio. Il grande favorito è Wayde Van Niekerk e il Campione Olimpico dei 400m non ha deluso vincendo la terza batteria (20.16). Miglior crono per il trinidegno Jereem Richards (20.05), ok anche Isiah Young (20.19) e Akani Simbine (20.26), bene il britannico Nethaneel Mitchell-Blake (20.08), tranquillo Yohan Blake nella prima batterie (20.39), più difficoltà per Christophe Lemaitre (20.40). Avanti anche Filippo Tortu (20.59, quarto nella sua batteria).

 

400 METRI OSTACOLI (semifinali, maschile):

I qualificati alla Finale: lo statunitense Kerron Clement (48.35), il norvegese Karste Warholm (48.43), il dominicano Juander Santos (48.59), il giamaicano Kemar Mowatt (48.66), il qatarino Abderrahaman Samba (48.75), il turco Yasmani Copello (48.91), lo statunitense TJ Holmes (49.12), lo svizzero Kariem Hussein (49.13).

 

400 METRI (semifinali, femminile):

Le qualificate alla Finale: Salwa Eid Naser dal Bahrain (50.08), la statunitense Allyson Felix (50.12), la bahamense Shaunae Miller-Uibo (50.36), la statunitense Phyllis Francis (50.37), le giamaicane Stephenie Ann McPherson (50.56), Novlene Williams-Mills (50.67), Shericka Jackson (50.70), la zambiana Kabange Mupopo (50.60).

 

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