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Atletica
Atletica, Mondiali 2017 – Miller si imballa, Francis vince i 400m e Felix da record! Meraviglia Warholm, Vichingo degli ostacoli. Gong oro, Van Niekerk rischia la finale
A Londra è andata in scena una serata davvero ricca di sorprese ai Mondiali 2017 di atletica leggera. Sulla capitale britannica si è abbattuta una fitta pioggia che ha abbassato il livello tecnico delle prestazioni ma le emozioni non sono mancate.
400 METRI (femminile):
Shaunae Miller sembrava lanciatissima verso il titolo, aveva in mano la gara fino a 15 metri dal traguardo, aveva un buon vantaggio sulle avversarie dopo una gara ben corsa in ogni frangente ma in quel momento succede l’incredibile: la Campionessa Olimpica si imballa tutto d’un tratto, si inchioda, non riesce più ad andare avanti!
Benzina finita per la bahamense e alle sue spalle risale prontamente Phyllis Francis che da autentica outsider non si lascia pregare e si laurea Campionessa del Mondo (49.92, personale) a 25 anni, dopo il quinto posto a Rio 2016 e la settima piazza di due anni fa durante la rassegna iridata. Medaglia d’argento per Salwa Eid Naser, 19enne del Bahrain che ritocca ulteriormente il suo record nazionale (50.06).
Allyson Felix, Campionessa del Mondo in carica, era chiamata al grande duello con la Miller, la rivincita dopo il tuffo di Rio 2016. La statunitense, però, non è praticamente mai stata in gara per la medaglia d’oro e si è dovuta accontentare del bronzo, 14esima medaglia della sua monumentale carriera ai Mondiali (eguagliato il record femminile di Merlen Ottey). La Miller è soltanto quarta (50.49).
400 METRI OSTACOLI (maschile):
Sul giro di pista con barriere arriva una delle più grandi sorprese di questi Mondiali. A trionfare è infatti il norvegese Karsten Warholm (48.35), outsider per le medaglie ma che nessuno si sarebbe aspettato sul gradino più alto del podio, nemmeno lui in prima persona visto la faccia incredula mostrata dopo il traguardo. Il 21enne, che fino a oggi vantava la semifinale di Rio 2016 come miglior risultato in carriera al di fuori dei meeting ma che era reduce da un’ottima stagione, ha spinto fin dall’inizio per cercare di mettere in difficoltà il grande favorito Kerron Clement.
Lo statunitense ha infatti risentito del passo del nordico ma poco dopo la metà gara ha iniziato a rimontare. Prima dell’ultimo ostacolo Clement sembrava in grandissimo slancio ma ha proprio sbagliato l’ultimo salto concludendo così al terzo posto (48.52) superato di slancio dal turco Yasmani Copello (48.49) bravo ad approfittare anche delle difficoltà patite dal qatarino Abderrahaman Samba dopo l’ultimo ostacolo.
GETTO DEL PESO (femminile):
Lijiao Gong conferma il pronostico della vigilia, approfitta dell’assenza di Schawitz e Adams, e finalmente vince la medaglia d’oro che ha inseguito per tutta la vita. La cinese, dopo un argento e due bronzi ai Mondiali, sale sul gradino più alto del podio grazie a un buon lancio a 19.94 nello Stadio che cinque anni fa le regalò la medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Alle sue spalle l’ungherese Anita Marton, bronzo a Rio 2016 che oggi è risalita fino alla seconda posizione grazie a un ultimo lancio da urlo (19.49, prima era giù dal podio). Terzo posto per Michelle Carter, Campionessa Olimpica che ha replicato il bronzo di due anni fa (19.14).
200 METRI (semifinali, maschile):
Wayde Van Niekerk è il grande favorito della vigilia e continua a inseguire la mitologica doppietta 200-400m ma il sudafricano oggi ha seriamente rischiato l’eliminazione. Non è infatti riuscito ad azionare il suo motore nel rettilineo e ha pagato dazio, concludendo la semifinale al terzo posto e salvandosi grazie al tempo di ripescaggio (20.28) eliminando così Christophe Lemaitre (20.30), bronzo a Rio Rio 2016 che gli è finito subito alle spalle.
Ai blocchi di partenza c’era Isaac Makwala dopo il caos per il virus (ieri escluso dalla finale dei 400m): il botswano aveva recuperato la batteria in solitaria due ore prime e in semifinale è secondo (20.14) alle spalle dello statunitense Isiah Young (20.12) che ha realizzato il miglior tempo complessivo. Altra eliminazione eccellente è quella di Yohan Blake.
Accedono alla Finale anche il trinidegno Jereem Richards (20.14), il turco Ramil Guliyev (20.17), il britannico Nethaneel Mitchell-Blake (20.19), lo statunitense Ameer Webb (20.22) e il giapponese Abdul Hakim Sani Brown (20.43).
5000 METRI (batterie, maschile):
Mo Farah è tornato in pista dopo aver trionfato venerdì sera sui 10000m. Il pluri Campione Olimpico e del Mondo insegue l’ennesima doppietta della sua carriera prima di darsi alla Maratona. Il britannico ha sbrigato la pratica batteria di fronte al proprio pubblico chiudendo in 13:30.18 alle spalle dell’etiope Yomif Kejelcha (13:30.07) e davanti all’altro etiope Muktar Edris (13:30.22).
La seconda batteria va decisamente più veloce della prima e così arrivano ben dieci qualificazioni (le cinque canoniche e i cinque migliori tempi): l’etiope Selemon Barega (13:21.50), Birhau Balew dal Bahrain (13.21.91), il kenyota Cyrus Rutto (13.22.45), l’australiano Patrick Tiernan (13:22.52), lo statunitense Ryan Hill (13.22.79), il canadese Mohammed Ahmed (13:22.97), il britannico Andrew Butchart (13:24.78), lo statunitense Paul Chelimo (13:24.88), il giamaicano Kemoy Campbell (13:26.67), l’eritreo Awet Habte (13:27.70). In Finale anche il canadese Justyn Knight (13:30.27), l’eritreo Aron Kiefle (13:30.36).
SALTO IN LUNGO (qualificazioni, femminile):
Le big hanno subito risposto presente e hanno prenotato le medaglie. La migliore misura è della bella russa Darya Klishina (6.66), subito alle sue spalle la statunitense Tianna Bartoletta (6.64) e la serba Ivana Spanovic (6.62). Non ha incantato l’altra americana Brittney Reese (6.50), la nigeriana Blessing Okgbare è tornata al lungo (6.51), la britannica Lorraine Ugen può essere la grande outsider (6.63). Si qualificano alla Finale anche la lettone Lauma Griva (6.58), la tedesca Claudia Salman-Rath (6.52), Chantel Malone dalle Isole Vergini Britanniche (6.52), la rumena Alina Rotaru (6.50), l’australiana Brooke Stratton (6.46) e la brasiliana Eliane Martins (6.46).
LANCIO DEL MARTELLO (qualificazioni, maschile):
La miglior misura è stata quella del polacco Wojciech Nowicki (76.85) che ha fatto meglio di appena tre centimetri rispetto al grande favorito Pawel Fajdek (76.82). Accedono alla finale anche il francese Quentin Bigot (76.11), il bielorusso Pavel Bareisha (75.98), l’ungherese Bence Halasz (75.56), il tajiko Dilshod Nazarov (75.54), il britannico Nick Miller (75.52), il russo Aleksei Sokyrskii (75.50), il moldavo Serghei Marghiev (75.18), il russo Valeriy Pronkin (75.09), il turco Okzan Baltaci (74.49).
3000 METRI SIEPI (batterie, femminile):
Le qualificate alla finale: la kenyota Beatrice Chepkoech (9:13.02), Ruth Jebet dal Bahrain (9:19.52), la statunitense Courtney Frerichs (9:25.14), la giamaicana Aisha Praught (9:26.37), la kenyota Celliphine Chespol (9:27.35), la statunitense Emma Coburn (9:27.42), l’australiana Genevieve Lacaze (9:27.53), Winfred Yavi dal Bahrain (9:28.00), la canadese Genevieve Lalonde (9:31.81), l’etiope Etenesh Diro (9:31.87), l’etiope Birtukan Fente (9:33.99), l’argentina Belen Casetta (9:35.78).