Atletica
Atletica, Mondiali 2017 – Van Niekerk domina i 400m senza Makwala e senza record. Kendricks Re dell’asta, Spotakova trionfa dopo 10 anni, sorpresona Bosse
Doveva essere una grande serata ai Mondiali 2017 di atletica leggera ma le rigide temperature di Londra hanno impedito di ottenere delle prestazioni di assoluto rilievo. Non sono però mancate le emozioni e il gremito Stadio Olimpico è stato ripagato con delle gare combattute e spettacolari.
400 METRI (maschile):
Fino a questa mattina tutti si aspettavano una serata da leggenda, Wayde Van Niekerk era chiamato ad abbattere il muro dei 43” sul giro della morte ma poi le condizioni atmosferiche della capitale britannica hanno fatto temere che tutto potesse saltare e così è stato. Il 25enne sudafricano ha dominato la finale trionfando in 43.98, facendo gara solitaria fin dall’inizio e conformando di essere il più forte dopo essersi laureato Campione Olimpico. Ora, da autentico fenomeno, andrà a caccia di una incredibile doppietta: domani lo aspettano le semifinali dei 200m!
Questo atto conclusivo, però, passerà alla storia per la rumorosa assenza di Isaac Makwala: il botswano si è presentato regolarmente allo Stadio Olimpico per partecipare alla gara ma non è stato fatto entrare per ordine del governo britannico a causa del virus gastrointestinale di cui si sta parlando nelle ultime ore. Il botswano era il favorito per le medaglie e doveva essere l’unico rivale accreditato di Van Niekerk. Medaglia d’argento per il bahamense Steven Gardiner (44.41), bronzo per il qatarino Abdalelah Haroun (44.48).
SALTO CON L’ASTA (maschile):
Serata memorabile per Sam Kendricks, 25enne statunitense che ha confermato il favore del pronostico e si tinge d’oro al termine di una gara tiratissima. Il bronzo olimpico di Rio 2016 ha fatto percorso netto fino a 5.89 e in quel momento era in testa alla gara visto che il polacco Piotr Lisek aveva commesso degli errori a 5.65 e 5.82 al pari di Renaud Lavillenie.
Il francese, Re dell’asta negli ultimi dieci anni ma mai capace di vincere il titolo iridato, ha sbagliato due prove a 5.95 (quota a cui è uscito Lisek e che invece è stata centrata da Kendricks alla terza prova) e ha poi provato il colpaccio a 6.01 per salire sul gradino più alto del podio ma non è riuscito nella missione dovendo così accontentarsi della medaglia di bronzo. Solo ottavo Shawnay Barber, Campione del Mondo in carica (5.65 alla terza), sesto l’ex iridato Pawel Wojciechowski (5.75 alla seconda).
800 METRI (maschile):
Sono saltati tutti i pronostici della vigilia e a trionfare è stato a sorpresa Pierre-Ambroise Bosse (1:44.67). Il francese era dato come un grande outsider della vigilia ma era davvero difficile immaginarselo sul gradino più alto del podio. Il 25enne di Nantes non aveva mai vinto nei grandi appuntamenti internazionali (l’unico podio risale agli Europei 2012 quando vinse il bronzo) e oggi ha fatto saltare il banco con un pazzesco attacco a 220 metri dal traguardo.
Nijel Amos, che qui vinse l’argento alle Olimpiadi cinque anni fa nel giorno del record del mondo firmato da David Rudisha, ha provato a contenerlo ma non c’è stato nulla da fare. Il botswano chiuderà addirittura al quinto posto (1:45.83) sprofondando nel finale dove invece il polacco Adam Kszczot ha recuperato fino alla seconda piazza (1:44.95) battendo il kenyota Kipyegon Bett (1:45.21) nel rush finale. L’Europa ha dominato la disciplina del mezzofondo con due ragazzi caucasici.
TIRO DEL GIAVELLOTTO (femminile):
Barbora Spotakova è di nuovo la padrona del tiro del giavellotto, dopo dieci anni dal suo primo e unico trionfo iridato! La 36enne è ritornata sul trono mondiale dopo un lunghissimo inseguimento, passando per gli argenti del 2009 e del 2011, e risplende nuovamente nello Stadio che cinque anni fa la consacrò all’immortalità eterna grazie all’oro olimpico.
La ceca torna così al successo dopo la maternità e l’infortunio, commuovendosi una volta che ha compreso di aver trionfato al termine di una gara non di altissimi livelli tecnici: è raro vederla così festante e scatenata, di solito è decisamente più compassata. Le è bastato il 66.76 piazzato al secondo tentativo per respingere l’assalto di tutte le rivali. E’ mancato totalmente l’atteso duello generazionale con Sara Kolak: la Campionessa Olimpica, infatti, non è riuscita a risollevarsi dal 64.95 della seconda prova ed è rimasta al quarto posto venendo battuta dalle due cinesi Lingwei Li (66.25) e Huihui Lyu (65.26).
3000 METRI SIEPI (maschile):
Conseslus Kipruto si conferma il migliore in assoluto nella disciplina e conferma lo strapotere del Kenya sulle siepi, la loro specialità prediletta. Il Campione Olimpico ha così firmato un monumentale bis al termine di una gara spettacolare e con un copione inatteso alla vigilia. Dopo il primo chilometro, infatti, lo statunitense bianco Evan Jager ha forzato il ritmo e incredibilmente ha staccato tantissimi big africani tranne Kipruto e Soufiane Elbakkali.
Sono rimasti in tre fino ai duecento metri quando il kenyota ha piazzato l’accelerazione vincente. Il marocchino ha provato a seguirlo ma non ci è riuscito e si è accontentato della medaglia d’argento (8:14.49), bronzo a un grandissimo Jager (8:15.53). Ci si aspettava la replica di Ezekiel Kemboi ma il Campione del Mondo non è mai stato in gara concludendo all’undicesimo posto (8:29.38).
200 METRI (batterie, femminile):
Dafne Schippers inizia nel miglior modo possibile la difesa del titolo. L’olandese fa giusto uno scatto nella prima batteria, poi continua a guardarsi a destra e a sinistra chiudendo in 22.63. La risposta di Shaunae Miller-Uibo, Campionessa Olimpica dei 400m, non si fa attendere e la bahamense domina con la massima tranquillità la quarta batteria (22.69).
Risponde presente anche l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou, fresca dell’argento sui 100m e oggi prima nella sesta batteria con 22.70. Dina Asher-Smith scalda il pubblico (22.73) e sembra essere tornata ai livelli che le competono. Niente male la statunitense Kimberly Duncan (22.74) e la svizzera Mujinga Kambundji (22.86) nella seconda batteria. Avanti anche la bulgara Ivet Lalova, moglie di Collio, seconda nella terza batteria (23.08) alle spalle di Deajah Stevens (22.90).
400 METRI OSTACOLI (semifinali, femminile):
Zuzana Hejnova sfodera una condizione superlativa e vince la prima semifinale: la due volte Campionessa del Mondo non ha alcun problema e si impone in 54.59 davanti alla statunitense Kori Carter (54.92). Nella seconda semifinale arriva la pronta risposta della giamaicana Ristannanna Tracey (54.79) davanti alla svizzera Lea Sprunger.
La statunitense Dalilah Muhammad, grande favorita per le medaglie, si impone nella terza semifinale in un alto 55.00 davanti alla canadese Sage Watson (55.05). Ripescati per la finale: la britannica Eilidh Doyle (55.33) e la statunitense Cassandra Tate (55.31), eliminata a sorpresa l’altra americana Shamier Little che ha commesso troppi errori nella prima semifinale (quarta con 55.76).
GETTO DEL PESO (qualificazioni, femminile):
Le qualificate alla Finale: la cinese Lijiao Gong (18.97), la statunitense Michelle Carter (18.92), l’ungherese Anita Marton (18.76), la statunitense Raven Saunders (18.63), la giamaicana Danniel Thomas-Dodd (18.42), la cinese Ka Bian (18.18), la bielorussa Yuliya Leantsiuk (18.01), la canadese Brittany Crew (18.01), l’olandese Meliss Boekelman (17.88), la cinese Yang Gao (17.87), la cubana Yaniuvis Lopez (17.84), la brasiliana Geisa Arcanjo (17.79).