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Basket, Europei 2017: le outsider. Kristaps Porzingis guiderà la Lettonia. La Turchia gioca in casa. E l’Italia?
Prosegue il nostro cammino di avvicinamento agli Europei di basket 2017. Il torneo continentale vedrà ventiquattro squadre al via: la prima fase prevede quattro gironi da sei, ognuno dei quali si svolgerà in una sede diversa, ovvero Israele, Finlandia, Romania e Turchia. La fase finale, invece, ad eliminazione diretta, si svolgerà ad Istanbul, al Sinan Erdem Dome, già teatro della finale di Eurolega. Ieri abbiamo parlato delle favorite. Oggi, invece, passiamo alle outsider.
Quando il 25 giugno del 2015 fu chiamato con la quarta scelta assoluta al Draft NBA dai New York Knicks piovvero fischi pesanti nei confronti della dirigenza della franchigia della Grande Mela più che verso di lui. Pochi mesi dopo però, Kristaps Porzingis era già diventato l’idolo assoluto dei tifosi americani, newyorkesi e non solo. The Unicorn è il prototipo del lungo moderno: movimenti di potenza spalle a canestro, posizione a rimbalzo e la tecnica sopraffina tipica della scuola baltica. La sua presenza basta ad includere la Lettonia tra le possibili outsider di EuroBasket. Non è l’unico motivo: due anni fa, pur senza la loro stella, i lettoni furono la sorpresa del torneo, chiudendo all’ottavo posto e sfiorando la qualificazione al pre-olimpico. Rispetto al 2015 poi, ci sarà anche David Bertans, oltre al fratello Dairis, neo-acquisto dell’Olimpia Milano. In un Europeo in cui mancano tante stelle, la Lettonia può contare su tre giocatori di assoluto livello: vederla vincere può sembrare strano, ma abituatevi al pensiero.
Non è la solita Turchia che conosciamo. Anche la squadra di casa non è esente dai discorsi riguardo le assenze: Omer Asik è ancora alle prese con un’infezione batterica sofferta tempo fa mentre Ersan Ilyasova ha deciso di chiamarsi fuori e riposare in vista della nuova stagione NBA. Due assenze di peso che certamente ridimensionano le ambizioni dei turchi, i quali possono comunque contare su giocatori importanti e consolidati come Cedi Osman, Semih Erden e Furkan Korkmaz. Soprattutto, la Turchia potrà contare sul fattore casalingo: il Sinan Erdem Dome è un impianto da 16,000 posti, per cui il tifo potrebbe rappresentare più di un semplice aspetto, lo stesso che permise alla squadra allora guidata da Boscia Tanjevic di raggiungere il secondo posto ai Mondiali casalinghi del 2010. Il risultato importante a livello europeo, invece, manca dall’argento del 2001: quale posto migliore per riscattarsi se non in casa?
E l’Italia? Le prestazioni degli azzurri nel corso della preparazione mettono per forza di cose la nostra Nazionale nel gruppo delle outsider. I test contro Serbia e Francia hanno mostrano un certo gap tra la squadra di Ettore Messina e le principali favorite al titolo. Il talento però non manca di certo agli azzurri: se dovessero riuscire, nei pochi giorni che li separano dal debutto e poi nel corso della competizione, a riuscire a limitare errori e passaggi a vuoto, allora le ambizioni dell’Italia cambierebbero notevolmente. Una volta alla fase finale, poi, l’Italbasket ha certamente la qualità per potersela giocare con chiunque nella partita secca, a patto di metterci lo stesso cuore che due anni fa ci ha spinti fino ai quarti di finale.
Per quanto riguarda le altre squadre, infine, sarà difficile vederle trionfare ma ci sono diversi team interessanti e potenzialmente insidiosi per chiunque. La Slovenia può contare sul talento della stella del Real Madrid Luka Doncic, alla prima competizione internazionale e dal quale ci si aspetta molto, oltre che su Goran Dragic. La Russia è reduce da due brutti Europei ma quest’anno schiererà i rientranti Aleksej Shved e Timofey Mozgov: per la squadra dell’Est, però, già il girone sarà molto duro, comprendendo Serbia, Lettonia e Turchia, oltre che il Belgio, tutt’altro che da sottovalutare potendo contare su un ottimo gruppo. Lo stesso dicasi per il Montenegro, la cui forza, oltre che in Nikola Vucevic, siede in panchina e porta il nome di Boscia Tanjevic.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Ciamillo Archivio FIP