Calcio
Calcio, Leonardo Bonucci: “Contro la Spagna tanta voglia di stupire. Ho scelto il Milan e mi sono rimesso in discussione”
Potremmo dire un Leonardo Bonucci a 360° quello che presente alla conferenza stampa del secondo giorno del ritiro con la Nazionale di calcio, in vista degli impegni del 2 settembre, a Madrid, contro la Spagna e del 5 a Reggio Emilia contro Israele validi per le qualificazioni ai Mondiali 2018 in Russia, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nella sala stampa allestita nel Centro Sportivo di Coverciano.
Bonucci, reduce dal chiacchierato trasferimento dalla Juventus al Milan, ha subito chiarito la sua posizione circa i rapporti con i suoi ex compagni e le prospettive per il match del Santiago Bernabeu: “Ritrovare compagni di vita e di campo come Chiellini, Barzagli e Buffon fa piacere. Giorgio, Andrea e Gigi rimangono degli amici. Le nostre strade si sono divise, ma c’è il rapporto di sette anni di spogliatoio insieme, oltre a dividere la Nazionale. Sono campioni che mi hanno aiutato a crescere, Non allenarsi insieme non è un problema a un mese di distanza dalla separazione, siamo un trio consolidato. D’altronde ci sarà da fare squadra per dare fastidio alla Spagna. Sarà un’avventura. Dovremo dare il meglio perché cerchiamo la vittoria, anche se non sarà semplice. Occorrerà fare una grande partita, la Spagna è fortissima, ma siamo pronti a dare battaglia. Certo, a questo punto della stagione la condizione atletica non può essere importante, gare del genere però sopperiscono a quello che ti manca per arrivare al 100%. Siamo un mix di giovani e vecchi. Per eliminare il gap con la Spagna c’è a dare il meglio di noi stessi. Occorrono corsa, sacrificio e umiltà. Abbiamo voglia di stupire, non partiamo battuti“.
Il difensore azzurro vede dei punti di contatto con questa squadra e quella che agli Europei del 2016 in Francia sfidò le Furie Rosse negli ottavi di finale, vincendo ed interrompendo una serie negativa che non vedeva l’Italia ottenere un successo da 22 anni contro gli iberici. Motivazioni che a detta del calciatore rossonero sono la vera arma da mettere sul campo per cercare di minimizzare il gap tecnico esistente tra le due selezioni: “Penso che la gara di sabato assomigli alla partita dell’Europeo 2016 (2-0 per l’Italia, ndr), o a Italia-Germania sempre della stessa manifestazione. Mi fa piacere parlare di eccitazione come Ventura, provo le stesse sensazioni. Giocare con le migliori è motivo di esaltazione”.
Squadra di Ventura strutturata secondo un giusto mix tra giocatori esperti e giovani talenti che già sono solide realtà come ricorda Bonucci: “Ci sono giovani di grandi qualità e prospettive. Spero di poter far parte di questo ricambio e restare per alcuni anni in azzurro. Rugani, Caldara, Romagnoli sono bravi, e mi sbilancio anche su Romagna del Cagliari. Per caratteristiche mi assomiglia. Poi in mediana ci sono Pellegrini e Verratti, davanti Insigne e Belotti. Insomma, siamo messi bene“.
Il regista difensivo italiano è poi tornato sui commenti e le polemiche feroci che hanno accompagnato il suo passaggio alla corte del club milanista. Insulti più che critiche che il 30enne nativo di Viterbo fatica a dimenticare: “Ormai siamo in un’era in cui possono parlare e scrivere tutti. Non mi ha sorpreso. E’ stato brutto vedere cattiverie gratuite su persone che non c’entrano (il figlio, ndr), Il problema dell’Italia è questo. Occorrerebbe fare un esame di coscienza, valutare bene e non esprimere cattiverie gratuite. Quello che mi ha dato più fastidio sono state le parole infame, traditore e mercenario, aggettivi pesanti per uno che ha dato sempre tutto. Quello che guadagnavo alla Juve si avvicina molto a quello che guadagno al Milan. Quindi è offensivo perché non sono stato mercenario. Poi non ho tradito perché le mie scelte le avevo fatte. Infame, infine, non lo sono stato verso nessuno. Ho scelto il Milan e mi sono rimesso in discussione. Alla Juve io non manco, ha tanti grandi giocatori. Di sicuro a loro rode prendere gol, ma non dipende dalla mia assenza. Se non avessi giocato come quei grandi campioni bianconeri potevo fare ben poco. Spero ora che il Milan dia fastidio al percorso della Juve verso il 7° scudetto di fila, noi comunque vogliamo entrare in Champions”.
A chiosa una valutazione sul Var che tanto sta facendo discutere nel campionato di Serie A dalla sua introduzione nella prima giornata: “Va dato del tempo per permettere a tutti di capirla e per far sì che certi episodi dubbi vengano migliorati. Non è questione di Juve e Milan, siamo all’inizio. Si sta provando, è un cambiamento importante, va dato modo agli arbitri di sbagliare. Le polemiche su di me? Se se ne parla, significa che ho raggiunto un livello importante come calciatore e come uomo”.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Uefa