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Ciclismo: un Europeo sfortunato per Elia Viviani. L’Italia c’è ed è davvero viva

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“Peccato, brucia perdere il titolo per un tubolare…”. Un commento davvero chiaro quello fatto da Elia Viviani nel post gara. La prova in linea degli Europei di ciclismo su strada deve essere ancora digerita dal corridore del Team Sky: un secondo posto per centimetri che non può assolutamente ripagare tutti gli sforzi fatti dal capitano e da tutta la nazionale tricolore per questa manifestazione continentale.

Startlist di livello non altissimo, ma gli assenti hanno sempre torto. L’Italia c’era in quel di Herning, con una squadra perfetta per un percorso simile, ed è stata più viva che mai. Le circostanze (con meteo davvero incomprensibile tra pioggia, sole e vento) non hanno aiutato: a 100 dall’arrivo in cause ancora da scoprire si è fratturato il gruppo e tutta la nazionale di Davide Cassani è stata costretta a ricucire il buco per riportare Viviani davanti, con Danimarca e Belgio all’attacco.

Da lì in poi pura gestione, anche se da fuori sembrava andare tutto per il peggio. Ballerini, Puccio, Ganna e Cimolai a chiudere tutti i buchi, ma l’attacco di Boasson Hagen è stato davvero devastante. Lì, quando sembrava tutto perso, è entrato in scena il super treno tricolore: due chilometri fenomenali per gli azzurri. Vagone per vagone la velocità è andata ad aumentare: Ferrari, Guarnieri, Sabatini fino agli ultimi 200 metri. Alexander Kristoff ha provato a lanciare la volata lunga, Viviani ha seguito il rivale norvegese: uno scontro quasi corpo a corpo verso le transenne che ha beffato l’azzurro proprio al fotofinish. 

Davvero poco però da recriminare: difficilmente si poteva fare di meglio. Gli azzurri hanno dimostrato di non mollare mai e di saper gestire una corsa così complicata anche da favoriti. A settembre c’è il Mondiale in Norvegia: sarà tutt’altro che scontato e potrebbe arrivare qualche grossa sorpresa.

Foto: Pier Colombo

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