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Formula 1
F1, analisi prove libere GP Belgio 2017: le Ferrari insidiano le Mercedes soprattutto in ottica gara, con le Red Bull che rimangono incognite. Il meteo sarà determinante
Cosa ci hanno detto le prime tre ore di prove libere del GP del Belgio? Diverse cose. In primo luogo che la Mercedes è la vettura più veloce sullo splendido tracciato delle Ardenne, in secondo luogo che la Ferrari è più vicina del previsto ed, infine, che in ottica gara la scuderia di Maranello è la migliore del lotto. E la Red Bull? Rimane sorniona nelle posizioni di testa, come spesso capita al venerdì, ma sapranno confermarsi anche domani?
Iniziamo dai primi della classe, ovvero la Mercedes, che con Lewis Hamilton è stata in grado di segnare un tempo di tutto rispetto (1:44.753) con le UltraSoft, dopo l’1:45.555 della mattinata con le Soft. Il suo compagno di scuderia, Valtteri Bottas, si è invece fermato a 427 millesimi di distacco, non risultando particolarmente brillante. La W08, come si sapeva, si sposa meravigliosamente bene con questo tracciato e domani sarà la vettura da battere in qualifica. Discorso diverso per la gara, dato che le simulazioni del passo non hanno fatto segnare tempi strepitosi, rimanendo oltre l’:1:50.
Discorso opposto per la Ferrari che sul giro secco si è fermata a qualche decimo dai rivali (evidenziando esperimenti a livello di set-up) ma mettendo in mostra un impressionante ritmo pensando alla gara. Entrambi i piloti hanno proseguito sul passo dell’1:49 (anche basso) sia con le UltraSoft che con le Soft. Le SF70H si sono dimostrate performanti in ogni settore, con il tedesco che ha puntato sulla velocità (quinti T1 e T3) mentre il finlandese ha dominato nel T2.
Un gradino indietro troviamo le Red Bull che, come spesso accade, al venerdì danno il loro meglio, scemando poi nel prosieguo del fine settimana. Max Verstappen quarto e Daniel Ricciardo sesto hanno fatto vedere qualcosa di interessante ma solo a sprazzi. Non c’è da stupirsi se la scuderia di Milton Keynes effettuerà la danza della pioggia da domani.
Ancora una volta buon settimo posto per Nico Hulkenberg, che porta la sua Renault a ridosso dei migliori e, per una volta, vede il proprio compagno Jolyon Palmer non troppo distante, decimo, ad appena due decimi.
Discorso differente per la Force India che, su una pista favorevole, sta marcando visita. Esteban Ocon è ottavo a 1,720 secondi, mentre Sergio Perez prosegue nel suo momento poco felice in dodicesima posizione, a mezzo secondo dal compagno. La vettura “all pink” sta facendo qualche passo indietro di troppo e per domani e domenica dovrà tirare fuori gli artigli se vorrà tornare nelle posizioni che le competono.
Segnali di risveglio, invece, per la Toro Rosso che vede un Carlos Sainz nono (dopo l’ottavo posto della FP1) mentre Daniil Kvyat convive con qualche problema tecnico di troppo e si becca 8 decimi dallo spagnolo. Sarà in grado il team di Faenza di completare un weekend senza intoppi o incidenti?
Un’altra scuderia che farà la danza della pioggia è certamente la McLaren, debole nei lunghi rettilinei di Spa, con Fernando Alonso che non va oltre l’undicesima posizione a 1,990 secondi, mentre il padrone di casa Stoffel Vandoorne si trova tre posizioni (e sei decimi) indietro. La vettura è quello che è, e per centrare la zona punti servirà ben altro.
Male, se non malissimo, la Haas, che sembra proprio non riuscire a emergere dalla mediocrità, con Romain Grosjean tredicesimo a 2,5 secondi e Kevin Magnussen sedicesimo a quasi tre secondi. Il team USA si aspettava di essere in ben altri lidi a questo punto della sua annata e anche in Belgio sembrano arrivare pochi sorrisi.
Giornata nera per la Williams, con Felipe Massa che distrugge la sua vettura al primo giro lanciato della sua mattinata e non è più potuto scendere in pista, mentre Lance Stroll è ultimo a 3,108 secondi di distacco. Nelle ultime due posizioni, in teoria, ci sarebbero le Sauber, ma ormai le vetture elvetiche non fanno testo, viaggiando ad oltre 4 secondi di divario dai primi e accusando oltre un secondo da Stroll.
Sia ben chiaro, tutti questi discorsi vengono fatti, e hanno una credibilità, se non interverrà il meteo. In caso di pioggia, come visto nell’ultima mezzora della FP2, tutto potrebbe essere stravolto e, il GP del Belgio convive da sempre con il meteo ballerino delle Ardenne.
alessandro.passanti@oasport.it
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