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F1: il caos “olio” a Monza. La Mercedes fa la “furbata” e la Ferrari non omologa il motore 4

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Verrebbe da definirlo caos “olio” a Monza. Davvero tanta confusione in queste ultime due settimane sul tema “olio da pompare nel motore” nel Mondiale di F1 2017. La sfida tra Ferrari e Mercedes, alla vigilia del weekend brianzolo, è stata accompagnata da questa vicenda che ha il suo principio nel round di Spa (Belgio). Vediamo, dunque, di fare chiarezza ed illustrare le puntate della saga.

La Federazione Internazionale dell’Automobile ha disposto, a partire del GP d’Italia, un limite sul consumo di lubrificante dei sei cilindri a 0.9 litri per 100 km rispetto a 1.2 come avvenuto fino all’appuntamento del Belgio. Come è scritto nell’articolo 23.3b del Regolamento: “Se un motore (elemento ICE) viene introdotto nel weekend di Monza o dopo, il suo consumo d’olio deve essere inferiore a 0.9L/100km ogni volta che viene utilizzato mentre se esso è stato introdotto nel weekend di Spa o prima, il suo consumo d’olio deve essere inferiore a 1.2L/100km ogni volta che viene utilizzato”.

Le Frecce d’Argento, dunque, furbescamente hanno anticipato l’introduzione della quarta unità a Spa (la più potente), sapendo di avere un vantaggio con la limitazione di olio vigente fino alla gara belga: un incremento di potenza di circa una decina di cavalli. Non certo un valore trascurabile soprattutto su un tracciato come Monza, dove la velocità massima è estremamente importante. Il Cavallino Rampante consapevole di questa giocata d’anticipo degli avversari ha deciso di rivedere la rotazione dei motori in vista dell’appuntamento monzese, molto probabilmente, continuando a gareggiare sul motore 3 usato nell’ultimo round per poter così avvalersi delle “vecchie regole” e non subire la limitazione citata precedentemente.




Una decisione figlia del fatto che la Rossa vuol giocarsi tutte le carte in termini di velocità massima con la Stella a tre punte mentre i team clienti Mercedes adopereranno la quarta specifica. Una scelta coscienziosa o conseguenza dell’agire della scuderia di Stoccarda? A Maranello sanno bene il fatto loro e consci che sulla pista italiana 10/15 cavalli di potenza in più sono assai più decisivi, specie in qualifica, che a Spa non possono far altro per controbilanciare la perdita di potenza.

E’ pur vero però che la squadra tedesca, fino al termine dell’annata, godrà di un vantaggio perchè in qualunque altro appuntamento il Cavallino decida di introdurre il nuovo propulsore esso sarà suscettibile al regolamento citato precedentemente.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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