Formula 1

F1, Test Budapest 2017: le novità introdotte dai vari team. Ferrari cerca maggiore prestazione con un diffusore al posteriore, Mercedes lavora sul degrado delle gomme

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Mai come in questa F1, in cui le sessioni di test sono ridotte all’osso da regolamenti probabilmente fin troppo restrittivi sul tema, le scuderie approfittano delle poche occasioni concesse per portare materiale tecnico utile a sviluppare le rispettive vetture, in maniera più o meno ampia a seconda delle difficoltà palesate nel corso del Mondiale. La due giorni appena archiviata in Ungheria, su un Hungaroring avvolto da un caldo opprimente, è stata estremamente utile a poter valutare la direzione del lavoro svolto dai team.

Iniziando dalla Ferrari, la grande novità vista in entrambe le giornate è un diffusore, posto nella parte posteriore della SF170H, con maggiori stratificazioni rispetto a quello utilizzato fino ad ora. L’obiettivo, non dichiarato apertamente ma facilmente intuibile, è quello di ottenere maggiori prestazioni su piste veloci, in cui il carico aerodinamico generato dall’auto italiana fa meno la differenza. In tal senso, la bontà della soluzione potrà essere verificata nei prossimi due appuntamenti in calendario, Spa e Monza. Nel pomeriggio di mercoledì, inoltre, Kimi Raikkonen si è concentrato su simulazioni di gara.

L’antagonista di questo campionato 2017 della Ferrari, la Mercedes, ha invece diviso in maniera piuttosto evidente il carico di lavoro: il titolare Valtteri Bottas si è concentrato sul fornire dati e feedback alla Pirelli, girando molto al martedì con le gomme già in versione 2018, soprattutto con un quantitativo di carburante a bordo decisamente significativo. Il giovane George Russell, invece, si è concentrato nell’affrontare una sessione indirizzata a ridurre la problematica del degrado degli pneumatici, anch’egli imbarcando parecchia benzina.

In casa Renault, grande era l’attesa per Robert Kubica, con il polacco nuovamente in pista su una F1 “attuale” a distanza di oltre sei anni e mezzo dall’ultima volta in cui ciò era accaduto, prima del grave incidente rallystico. Oltre all’impatto emotivo della giornata, nonché alla precisa voglia del nativo di Cracovia di mettersi alla prova con l’auto in versione 2017, per comprendere se vi sono margini per un ritorno alle gare a tempo pieno, Kubica ha effettuato prove aerodinamiche sulla RS17, girando con tutte le tipologie di mescole messe a disposizione dalla Pirelli in questa annata. L’altro pilota impegnato dalla scuderia francese in questa due giorni magiara, il canadese Nicholas Latifi, ha invece lavorato su soluzioni per l’anteriore della macchina transalpina.

In casa McLaren, il test ungherese può essere archiviato con grande soddisfazione, al netto di un problema tecnico che ha rallentato la giornata di prove dell’ufficiale Stoffel Vandoorne. Il 25enne belga si è concentrato su modifiche al set-up della vettura e test aerodinamici al mattino, mentre nella sessione pomeridiana ha lavorato su maneggevolezza e stabilità del telaio. Nella seconda ed ultima giornata dell’Hungaroring, invece, è sceso in pista il giovane Lando Norris, 17enne britannico, che oltre ad aver ben impressionato sul giro singolo, si è concentrato in maniera particolare sull’effettuare long run, lavorando dunque in ottica gara.

Toro Rosso, invece, ha differenziato il programma relativo ai tre piloti schierati in Ungheria per la due giorni di prove, con l’indonesiano Sean Gelael che ha lavorato soprattutto su modifiche al setting del mezzo, mentre Carlos Sainz è stato impegnato in test a sfondo aerodinamico.

Infine, ampio il programma svolto dalla Williams, che ha il preciso intento di crescere al più presto in ottica 2018, lavorando già da ora sulle soluzioni future, dando dunque alquanto per “persa” (rispetto alla possibilità di ottenere un certo tipo di risultati) l’annata corrente. Lance Stroll ha utilizzato soluzioni pensate per generare alta velocità nei rettilinei, che potrebbero magari già essere portate in corsa in vista del prossimo round del Mondiale 2017, previsto sul rapidissimo tracciato di Spa, in Belgio. L’altro corridore sceso in pista per il team di Grove, il nostro Luca Ghiotto, ha invece fatto debuttare in pista un nuovo cambio, realizzato in carbonio, soluzione che dovrebbe invece tornare utile più per il futuro che nell’immediato.

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davide.brufani@oasport.it

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