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Golf, PGA Championship 2017: il percorso ai raggi X. Chance di eagle alla buca 7, insidie alla 9 e nelle buche del Green Mile

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Il PGA Championship 2017, ultimo Major stagionale, andrà in scena tra giovedì 10 e domenica 13 agosto sul percorso par 71 del Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina, un country club di 7600 yards che nasce da un’idea di James J. Harris nel 1959 e che ha ospitato il Kemper Open dal 1969 al 1979, il PaineWebber Invitational dal 1983 al 1989 e il Wells Fargo Championship dal suo debutto nel 2003. Fu l’architetto George Cobb nel 1961 a progettare il course originario, che negli anni a seguire è stato sottoposto a svariate modifiche fino all’attuale conformazione, successiva agli interventi di Tom Fazio nel 1997 e nel 2003. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio le 18 buche del Quail Hollow Club:

Hole 1 (par 4, 524 yards): la prima buca possiede un lungo tie da sinistra a destra che porrà i giocatori in cima ad una zona di atterraggio elevata e al di là del bordo del dogleg. Da qui i golfisti dovranno poi cercare di introdursi in un green ondulato e protetto da bunker.

Hole 2 (par 4; 452 yards): i giocatori dovranno piazzare un drive da 280 yards per raggiungere il fairway, poi un altro colpo da 170 metri per arrivare al green, che possiede un pendio davvero insidioso.

Hole 3 (par 4, 483 yards): questo par 4 richiede un tiro lungo e preciso. Il tee è stato spostato a sinistra nel 2012 per creare un angolo migliore di tiro. Il green è circondato da tre bunker e possiede un piccolo crinale che separa la parte anteriore da quella posteriore.




Hole 4 (par 3, 184 yards): questa buca costituirà una sfida del tutto nuova per i giocatori, che dovranno affrontare un gruppo di alti pini per arrivare verso un green ondulato e protetto da tre bunker.

Hole 5 (par 4, 449 yards): anche questa buca è frutto delle modifiche del 2016. Un leggero dogleg a destra richiede un colpo molto preciso dal tee per trovare un fairway protetto da bunker da entrambi i lati. Il green si trova sulla collina antistante al sesto tee.

Hole 6 (par 3, 249 yards): questo è il par 3 più lungo del course. Il green in pendenza offre ai giocatori l’opportunità di mostrare la loro capacità di piazzare in buca putt piuttosto esigenti.

Hole 7 (par 5, 546 yards): il più corto par 5 del percorso consentirà a molti giocatori di raggiungere il green in due colpi, con ottime chance di eagle. Le insidie sono rappresentate da un bunker a sinistra e da un torrente sul lato destro. Il green è nascosto dietro l’acqua e protetto da un bunker.

Hole 8 (par 4, 346 yards): la buca è stato modificata nel 2013 con l’aggiunta di oltre 10 piedi di altezza e due bunker sul lato sinistro del fairway. Il green è stato completamente ricostruito con contorni più morbidi.

Hole 9 (par 4, 505 yards): questo è il par 4 più duro dell’intero percorso. Il bunker sulla sinistra si trova lungo la traiettoria e il secondo colpo in salita richiede estrema precisione nel calibrare la forza del tiro. Il green, invece, possiede varie opzioni per andare in buca ed è difeso da due bunker sulla parte anteriore.

Hole 10 (par 5, 592 yards): la buca più lunga del percorso richiede un tiro da 300 yards per superare un bunker a sinistra. Con un formidabile secondo colpo, l’eagle non è poi così improbabile. Anche il green presenta una duplice inclinazione e prelude a putt piuttosto complessi.

Hole 11 (par 4, 462 yards): allungata di quasi 40 metri, questa buca è stata modificata con la sostituzione di una grossa quercia con due bunker. Il green si trova in posizione elevata ed è protetto da due bunker a sinistra.

Hole 12 (par 4, 456 yards): il fairway stretto, con alberi che delimitano entrambi i lati, impone un’estrema precisione. Il green è scivoloso e richiede un drive lungo e preciso per rendere più agevole il putt. Il rischio bogey qui è dietro l’angolo.

Hole 13 (par 3, 208 yards): occorre un tiro a metà ferro di 200 yards per raggiungere il green tra due bunker. Il green possiede un pendio beffardo, che rende agevole il par ma arduo il birdie.

Hole 14 (par 4, 344 yards): una buca situata su un percorso collinare in un green lungo e stretto impone ai giocatori di evitare ben 6 bunker e l’acqua sul lato sinistro.

Hole 15 (par 5, 577 yards): l’acqua a sinistra e a destra del fairway può apparire pericolosa per l’ultimo par 5 del percorso, ma probabilmente avrà poco effetto sui professionisti. Un crinale che corre lungo la metà del green richiede forse più cautela e un approccio accurato.

Hole 16 (par 4, 506 yards): questa buca segna l’inizio del “Green Mile”, uno dei tratti più duri nel campo del golf professionale. Il green è stato spostato 80 metri a sinistra nel 2013 e ora si trova sul bordo del lago. Un dogleg richiede un colpo di tee preciso per entrare nel green.

Hole 17 (par 3, 223 yards): Il green sul Quail Hollow’s Signature Hole è una sorta di isola e costringe a forzare per oltre 195 yards, anche se si può giocare sul breve se si utilizza un differente campo di tiro. Probabile che i bogey siano superiori ai birdie su questa buca.

Hole 18 (par 4, 494 yards): l’ultima buca del “The Green Mile” è tra le più difficili del circuito. I giocatori devono evitare un bunker sulla destra e un torrente che attraversa l’intero lato sinistro del fairway. Un secondo colpo in salita dovrà servire ad eludere i rischi presenti su entrambi i lati di un green profondo e inclinato.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter PGA Championship

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