Judo
Judo: Matteo Marconcini, in un anno e mezzo l’ascesa mondiale
Con la medaglia d’argento vinta oggi ai Campionati Mondiali di Budapest 2017, il judo italiano ha trovato un altro nome da inserire nella storia azzurra: quello di Matteo Marconcini, nato il 26 agosto 1989 ad Arezzo, nuovo vicecampione del mondo nella categoria 81 kg.
Marconcini inizia la sua carriera giovanile tra i 73 kg, dove nel 2005 si classificò secondo della rassegna nazionale cadetti. Già l’anno dopo, l’aretino passò agli 81 kg, continuando ad ottenere risultati nei confronti dei propri pari età. Nel 2008 arriva a sorpresa il titolo nazionale Under 23, seguito dalla settima posizione ai Mondiali junior di Bangkok.
Nel 2009, Marconcini conferma il titolo nazionale Under 23 e raggiunge la finale agli Assoluti, sconfitto da Antonio Ciano, che poche settimane dopo avrebbe vinto l’argento europeo. L’anno dopo vince il titolo nazionale assoluto a Ravenna, per poi perdere la finale del 2010 contro Giovanni Carollo. Nel frattempo, incomincia a frequentare i tornei internazionali di una certa importanza e, dopo un paio di settimi posti, arrivano due bronzi alla World Cup di Tallinn ed all’European Cup di Lisbona, nel 2011. Pochi mesi dopo, arriva in finale nella World Cup di Baku, in Azerbaigian, perdendo solamente dal russo Arsen Pshmakhov, mentre agli Europei Under 23 è quinto.
Nel 2012, si riprende il titolo assoluto battendo Luca Poeta, e diventa una presenza abituale dei podi internazionali, con l’argento della World Cup di Madrid e la prima vittoria, ottenuta all’European Cup di Celje, in Slovenia, dove batte il russo Alan Khubetsov, oggi numero uno del ranking mondiale.
Negli anni successivi ottiene altre medaglie, con un bronzo ancora a Celje nel 2013 e la vittoria dell’European Cup di Sindelfingen nel 2014, anno nel quale ottiene anche il prestigioso bronzo al Grand Prix di Zagabria. Nel frattempo, però, alcuni problemi fisici incominciano a tormentare il judoka toscano, che nel 2015 resta a secco di risultati e viene scavalcato nelle gerarchie. Con le qualificazioni olimpiche in pieno svolgimento, Rio 2016 sembra un’utopia.
“Rientrato dall’infortunio, ho voluto provare un paio di Coppe del Mondo per vedere come stavo e divertirmi un po’“, ci aveva detto Matteo nella nostra intervista prima delle Olimpiadi (CLICCA QUI PER LEGGERLA). E invece, il divertimento si trasforma in sogno: all’inizio del 2016, Marconcini vince l’European Open di Praga e fa terzo all’African Open di Casablanca, battendo Antonio Ciano in un’importante scontro diretto per la leadership italiana tra gli 81 kg. Con questi risultati, l’aretino si merita la convocazione per i tornei del World Tour: al Grand Slam di Baku fa bronzo, perdendo in semifinale con il bulgaro Ivaylo Ivanov, poi arriva la finale al Grand Prix di Almaty. Questi risultati gli regalano la qualificazione olimpica, che Marconcini onorerà con il quinto posto di Rio.
Quest’anno, Marconcini si era visto poco, come un po’ tutti gli Azzurri reduci dai Giochi: per lui era arrivato solo un quinto posto a Roma. Ma evidentemente la preparazione è stata eseguita alla perfezione per arrivare al picco di forma proprio nell’occasione più importante.
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: EJU
Gabriele Dente
31 Agosto 2017 at 22:55
Non ho potuto vedere i suoi incontri ma leggo che ancora una volta, nell’appuntamento dell’anno, è stato grande! A me era piaciuto moltissimo anche ai giochi di Rio, dove la prestazione era stata da medaglia a tutti gli effetti. Fra i 300 e passa azzurri uno di quelli che mi era piaciuto di più!
Peccato che sia esploso abbastanza tardi ma, col carattere che ha, può essere competitivo almeno fino a Tokyo.