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Judo
Judo, Mondiali 2017: Clarisse Agbegnenou torna sul tetto del mondo, battuta Tina Trstenjak
Come da pronostico, un nuovo capitolo della sfida tra le due grandi protagoniste della categoria 63 kg ha avuto luogo quest’oggi ai Campionati Mondiali di judo 2017. Alla László Papp Arena di Budapest, la francese Clarisse Agbegnenou è tornata a conquistare il titolo mondiale come nel 2014, battendo la slovena Tina Trstenjak e prendendosi la rivincita dopo le finali perse ai Mondiali del 2015 ed alle Olimpiadi 2016, riportando il conto degli scontri diretti tra le due in parità (4-4). La ventiquattrenne di origine togolese ha dominato l’incontro sin dall’inizio, costringendo la campionessa in carica ad un atteggiamento difensivo e ad accumulare tre shido. Per Agbegnenou si trattava inoltre della quarta finale mondiale consecutiva, ed ora conta due ori e due argenti nella rassegna iridata, mentre Trstenjak vanta una medaglia di ogni colore.
Ottima prova della polacca Agata Ozdoba, che a ventinove anni conquista la sua prima medaglia mondiale, dopo essere già stata bronzo europeo tre anni fa: con un waza-ari al golden score, si è infatti imposta ai danni della più quotata Martyna Trajdos, tedesca campionessa europea nel 2015. Un altra medaglia arriva nella bacheca del clan mongolo, con Mungunchimeg Baldorj, che ha battuto per ippon la cinese Yang Junxia.
Impegnata nel primo turno, l’azzurra Edwige Gwend ha impiegato appena trentasette secondi per sconfiggere la greca Ioulietta Boukouvala, immobilizzandola al suolo per venti secondi e vincendo dunque per ippon su osaekomi l’incontro del primo turno. Al secondo turno, Gwend ha affrontato l’australiana Katharina Haecker, venticinquenne di origine tedesca accreditata della settima testa di serie e quattro volte campionessa d’Oceania, già sconfitta dalla judoka italiana al Grand Slam di Parigi 2015. Dopo una lunga fase di studio, Gwend ha messo a segno il waza-ari che ha deciso l’esito dell’incontro in suo favore. Agli ottavi di finale, l’azzurra nativa del Camerun ha ritrovato la ventinovenne polacca Ozdoba: Gwend si presentava con un 5-1 negli scontri diretti, ma con il ricordo della sconfitta subita nel 2014 in occasione del match valido per la medaglia di bronzo europea. Ozdoba aveva sconfitto in precedenza la svedese Mia Hermansson, costringendo la scandinava alla resa con una leva al gomito, tecnica che si sarebbe rivelata fatale anche per Gwend: in una fase di ne-waza, la polacca ha praticato un juji gatame che non poteva concludersi se non con la resa di Edwige.
-63 kg
1. AGBEGNENOU, Clarisse (FRA)
2. TRSTENJAK, Tina (SLO)
3. BALDORJ, Mungunchimeg (MGL)
3. OZDOBA, Agata (POL)
5. TRAJDOS, Martyna (GER)
5. YANG, Junxia (CHN)
7. LIVESEY, Amy (GBR)
7. QUADROS, Ketleyn (BRA)
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: IJF