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Judo, Mondiali 2017: il prodigio Hifumi Abe trionfa a vent’anni tra i 66 kg, per il Giappone è già il quarto oro

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Erano in molti a considerarlo da tempo come l’erede del tre volte iridato dei 66 kg Masashi Ebinuma, ed Hifumi Abe ha confermato questa impressione ai Campionati Mondiali di judo 2017, organizzati per la prima volta a Budapest. A vent’anni, il giovane nipponico si è infatti issato sul gradino più alto del podio per la sua prima partecipazione a questa competizione, superando in finale il ben più esperto russo Mikhail Pulyaev per ippon. Vincitore due volte del Grand Slam di Tokyo e del Grand Slam di Parigi di quest’anno, Abe si candida così per essere il dominatore delle prossime stagioni, con l’obiettivo puntato sulle Olimpiadi di casa. Continua, invece, la maledizione delle finali mondiali per Pulyaev, che ottiene comunque l’argento iridato per la terza edizione consecutiva, dopo aver perso da Ebinuma nel 2014 e dal coreano An nel 2015. Con la vittoria di Abe, il Giappone raggiunge quota quattro ori nelle prime due giornate di competizione: al momento un solo inno è stato eseguito in tutte le premiazioni della László Papp Arena.

Campione europeo lo scorso anno, il ventitreenne georgiano Vazha Margvelashvili ha conquistato la medaglia di bronzo al termine di un incontro emozionante che l’ha visto opposto al sudcoreano Kim Lim-Hwan: l’asiatico si era infatti portato in vantaggio per un waza-ari, ma il rappresentante della repubblica caucasica ha risposto poco dopo, pareggiando i conti e poi chiudendo la pratica con un ippon su osaekomi. Partito come numero uno del seeding, l’israeliano Tal Flicker ha trovato il terzo gradino del podio dopo aver battuto con un waza-ari al golden score l’ucraino Georgii Zantaraia, campione europeo in carica e già campione mondiale tra i 60 kg. Per il venticinquenne si tratta della prima medaglia in una grande rassegna internazionale, dopo vittorie e podi ottenuti nei tornei del World Tour.

Assente dai tatami di gara in tutto il 2017, Fabio Basile ha effettuato il proprio ritorno in gara proprio nella rassegna iridata. Il campione olimpico della categoria 66 kg ha affrontato nel suo primo incontro il palestinese Simon Yacoub . L’azzurro ha regolato la pratica con un waza-ari, concedendosi la possibilità di affrontare nuovamente il sudcoreano An Ba-Ul, campione del mondo uscente, nella rivincita della finale olimpica di Rio 2016. L’asiatico aveva infatti sconfitto, sempre per waza-ari, l’ostico spagnolo Gar Uriarte. I due judoka hanno dato vita ad una lunga e spettacolare battaglia, con An Ba-Ul che si è portato in vantaggio per waza-ari, e Basile capace di rispondere ad appena quindici secondi dalla fine del tempo regolamentare. Dopo ben quattro minuti di golden score, con entrambi i judoka stremati, Fabio ha lanciato un ottimistico attacco da lontano, che per l’arbitro è stato valutato come un falso attacco. Uno shido ha così concesso la vittoria all’asiatico, in un incontro che sicuramente meritava di avvenire più avanti nel tabellone iridato, anche se alla fin An non è andato oltre un settimo posto.

-66 kg
1. ABE, Hifumi (JPN)
2. PULIAEV, Mikhail (RUS)
3. FLICKER, Tal (ISR)
3. MARGVELASHVILI, Vazha (GEO)
5. KIM, Limhwan (KOR)
5. ZANTARAIA, Georgii (UKR)
7. AN, Baul (KOR)
7. MINKOU, Dzmitry (BLR)

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: IJF

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