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MotoGP, GP Austria 2017: il Red Bull Ring sarà ancora terreno di conquista per la Ducati o Yamaha e Honda sapranno reagire?

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Dalla Repubblica Ceca ai monti della Stiria nel breve volgere di pochi giorni. La MotoGP torna ad affilare le armi in vista del GP di Austria che si correrà al Red Bull Ring, seconda edizione di questo appuntamento che era scomparso dal calendario da ormai venti anni. L’ultima edizione fu nel 1997, prima di fare ritorno in pianta stabile dal 2016, grazie ai tanti milioni investiti da Dietrich Mateschitz, proprietario del famoso energy-drink.

LA PISTAI 4318 metri del tracciato austriaco prevedono appena 10 curve, 7 a destra e 3 a sinistra, inframmezzate da quattro rettilinei che permettono ai piloti di raggiungere buone velocità. Il più importante tra questi arriva tra curva 1 e curva 2 (la “Remus”) sia per lunghezza, sia perchè si conclude con una salita importante, che mette alla prova i motori in maniera notevole. Non si può certo parlare di uno dei circuiti più affascinanti o complicati del Mondiale, ma sicuramente i saliscendi della Stiria lo rendono interessante e severo con i motori.

L’EDIZIONE 2016 – L’anno scorso il fine settimana del Red Bull Ring fu un vero e proprio dominio Ducati, con Andrea Iannone in grado di centrare pole position, vittoria in gara e giro più veloce, proprio davanti al suo compagno di scuderia Andrea Dovizioso. Dodici mesi fa le Honda vissero uno dei GP più complicati della loro annata, con Marc Marquez quinto (a quasi 12 secondi) e Dani Pedrosa settimo, mentre la Yamaha risultò più competitiva con Lorenzo a podio e Valentino Rossi che chiuse quarto a pochi decimi.




 

QUEST’ANNO – Anche nell’edizione 2017 le Ducati appaiono le grandi favorite in vista della gara austriaca con Dovizioso a caccia di punti pesanti per rilanciarsi nella lotta al titolo. Il suo nuovo compagno di box, Jorge Lorenzo invece deve dare una svolta alla propria stagione che tende sempre più al grigio. Sono chiamate alla risposta Yamaha e Honda, con il capoclassifica del Mondiale, Marc Marquez, che deve rintuzzare gli attacchi dei rivali e proseguire nel suo momento di grande fiducia. Dall’altra parte troviamo una Yamaha nuovamente in palla dopo i test di Brno (con Valentino Rossi miglior tempo assoluto) e pronta a lanciare l’assalto a questo finale di stagione, con l’aiuto anche di Maverick Vinales. Inserimenti di outsider possono essere sempre possibili, ma sarebbe necessario un meteo ballerino.

METEO – Brutte notizie per i sopra citati outsider. Il fine settimana del Red Bull Ring vedrà cielo sereno nei giorni clou. Solamente nella giornata di venerdì, infatti, farà la comparsa la pioggia (in mattinata) prima di lasciare campo al sole (27°). Sabato le temperature si faranno più piacevoli (20°) mentre domenica risaliranno fino ai 22°, con qualche nuvola ma nessuna minaccia di aprire gli ombrelli o vedere un’altra gara flag-to-flag.

PRECEDENTI – L’anno scorso il GP di Austria, come detto, è tornato in calendario nel Motomondiale, mentre l’ultima edizione, quella della 1997 la vinse Mick Doohan, per la terza volta nella sua carriera (la prima la ottenne nel 1991 quando si correva ancora al Salzburgring). .

NUMERI E CURIOSITA’Da 12 Gran Premi a questa parte le vittorie se le spartiscono solamente Italia e Spagna (nelle altre serie questa incredibile tendenza è stata spezzata da Thomas Luthi in Moto2) tre con Andrea Dovizioso, una con Jorge Lorenzo, tre con Maverick Vinales, una con Dani Pedrosa, una con Valentino Rossi e tre con Marc Marquez. L’ultimo non spagnolo o italiano a vincere in MotoGP è stato il britannico Cal Crutchlow esattamente un anno fa nel GP della Repubblica Ceca. L’unico negli ultimi 17 GP.

Marc Marquez è l’unico pilota che nel 2017 ha saputo rivincere una gara che aveva già fatto sua un anno fa, in ben due occasioni: ad Austin e in Germania.

Valentino Rossi è l’unico che ha già corso sul tracciato austriaco. Il “Dottore”, infatti, ha centrato il podio nel 1996 in 125 dietro a Ivan Goi e Dirk Raudies, mentre nel 1997 arrivò secondo a soli 4 millesimi di secondo dal giapponese Noboru Ueda, precedendo Tomomi Manako.

 

 

alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola

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