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MotoGP, GP Austria 2017 – Le pagelle: Andrea Dovizioso fenomenale, Marc Marquez completo, Jorge Lorenzo in ripresa, Valentino Rossi che disastro!

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L’undicesimo appuntamento del Mondiale 2017 di MotoGP è andato in archivio ed il Red Bull Ring ha emesso i suoi giudizi. Andiamo dunque ad esporvi le pagelle della redazione di OASport su quanto accaduto a Spielberg (Austria).

LE PAGELLE

ANDREA DOVIZIOSO 10

Semplicemente fenomenale e quanti al caro “Dovi” dovranno chiedere scusa. Ebbene si, etichettato come ragioniere e calcolatore della moto, stavolta non è stato solo matematica su due ruote ma cuore e coraggio per mettersi dietro un campione di razza come Marc Marquez. Che bravo questo forlivese che sta imparando ad essere campione, conservando sempre la lucidità, sua caratteristica peculiare, ed essendo in grado di osare quando è il caso di farlo perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. La resistenza strenua ad un Cabronçito scatenato e quanto messo in mostra nell’ultimo giro sono la cartolina che i tifosi della Ducati si portano a casa da Spielberg.

 

JORGE LORENZO 7

Quarto posto ed un segnale di ripresa per chi questa moto fa fatica ad accettarla. La crescita della Rossa coincide con il miglioramento del campione del mondo 2015, velocissimo come sempre nelle prime tornate ma forse non la strategia più adatta per questo gomme Michelin. La calma prima della tempesta è la metafora di questi pneumatici enigmatici per molti team che iniziano però ad essere compresi anche da un maiorchino sempre più “Desmo”.

 

MARC MARQUEZ 8

Ci sono piloti che non sanno neanche cosa sia accontentarsi e questo Marquez rientra nella categoria. Ardore, determinazione dietro quelle frenate al limite che danno il gusto della competizione. Il bello della MotoGP è anche questo e lui, nell’arte del rischio, ci investe e noi apprezziamo. Il duello con Dovizioso è da inserire nell’album dei ricordi alla stregua di quel Lorenzo-Rossi del 2009 in Catalogna. Stavolta, però, all’ultima curva non vi è stato il sorpasso ma la resistenza del Dovi che non si è fatto disarcionare dal suo bolide rosso, conservando calma e sangue freddo. Il Toro scatenato, in questo caso, è terminato secondo ma i 20 punti sono cosa gradita su una pista che doveva essere pro Borgo Panigale.

 

JOHANN ZARCO 8

“Non ha il senso della distanza e non sa cosa fare quando deve sorpassare”. Questo in estrema sintesi le parole di Valentino Rossi su Zarco dopo Assen ed il contatto tra i due nelle prime battute. Di fatto, il francese che ha questi limiti, sulla Yamaha 2016 si è messo dietro il “Dottore” e Maverick Vinales con naturalezza, guidando pulito, forzando le staccate ma senza mai andare oltre il limite. Il pilota dal viso gentile e dalle idee, quasi d’altri tempi, continua a stupire su un mezzo datato, dimostrando attraverso il quinto posto finale tutto il suo talento.

 

DANIEL PEDROSA 7

E dire che era finito nella Q1 delle qualifiche…ed in ottava posizione in griglia e poi nel warm up una modifica e Dani Pedrosa è tornato a volare. Una rimonta incredibile nel corso della gara che lo portato alla fine a ridosso dell’accoppiata Dovizioso-Marquez salvo poi tirare in remi in barca, resosi conto del logorio eccessivo dello pneumatico. Su un tracciato non così adatto al suo stile di guida (staccate violente ed accelerazioni), l’iberico ha saputo tirar fuori il massimo dal suo pacchetto facendo la differenza quando era necessario, suggellando il tutto con il podio.




VALENTINO ROSSI 5:

Doveva essere il GP del riscatto dopo Brno ed invece è arrivato un settimo posto. “Sprofondo Rossi” verrebbe da dire valutando una prestazione negativa della Yamaha e del pilota costretto a forzare e commettere degli errori. Un risultato che allontana Valentino dai sogni iridati (-33 da Marquez)  e soprattutto pone tanti punti interrogativi sulla competitività di una Yamaha che al momento non vuol saperne di andare. La carena cambiata ed omologata all’ultimo secondo non ha sortito gli effetti sperati. Solo questione di gomme?

 

MAVERICK VINALES  5

Sesto davanti a Valentino ma lontano anch’egli dal vertice. Una gara quasi da “Copia e incolla” rispetto al compagno di squadra, in crisi con l’assetto della moto ed alle spalle di una Yamaha 2016. Non un bella prestazione per il Top Gun che sembra un altro pilota da quello che aveva stupito tutti ad inizio stagione. La partita per il Mondiale è ancora aperta (-24 da Marquez) ma i segnali non sono positivi.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Foto: Valerio Origo

 

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