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MotoGP, Mondiale 2017: le difficoltà di Valentino Rossi. Può davvero tornare a ruggire? E dove?

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Il Gran Premio d’Austria, undicesima prova del Mondiale MotoGP 2017, è fruttato a Valentino Rossi un deludente settimo posto che, unito ai risultati maturati dai suoi diretti rivali per la lotta al titolo, senza dubbio mette il nove volte campione del mondo in una situazione difficile nella classifica generale: è ancora 4°, come alla viglia della corsa in Stiria, ma con un ritardo ora superiore ad un GP (33 punti, per esattezza) rispetto a Marc Marquez, leader di categoria.

Un piazzamento dipeso da un problema che la Yamaha M1 si trascina da diverso tempo, cioè l’eccessivo consumo della gomma posteriore nell’ultima porzione di corsa, specie laddove le temperature presenti nell’orario di gara siano particolarmente elevate. Nel caso del Red Bull Ring non vi è stato un crollo verticale come a Jerez o Barcellona, ma una regressione piuttosto palpabile si, e dunque la suddetta tendenza è stata confermata. Evidentemente, l’evoluzione telaistica portata dalla casa di Iwata non è ancora sufficiente, allo stato attuale, per superare la lacuna sopra indicata, necessitando quantomeno di dover essere perfezionata nel suo utilizzo, prima di sentenziare su una sua teorica infruttuosità.

Per Valentino, dunque, è fondamentale superare i limiti fin qui palesati, da lui e dal mezzo a sua disposizione, per poter pensare di partecipare alla lotta per l’iride in maniera attiva, aggressiva, cercando il risultato pesante e non limitandosi ad un piazzamento sul podio, oppure a speculare su errori e problematiche altrui. Anche perché Ducati ed Honda, al di là del contributo e del feeling dimostrato dai rispettivi piloti, hanno palesato una crescita palpabile nell’ultimo tratto di stagione, e dunque non sono state a guardare ma hanno (idealmente) battuto i pugni sul tavolo, lanciando il guanto di sfida all’avversaria nipponica.

Il calendario, in caso di crescita del binomio Rossi-Yamaha, lascia aperte alcune possibilità interessanti di ben figurare, quali ad esempio le gare in programma a Misano, Phillip Island e Sepang, circuiti su cui, tradizionalmente, il marchigiano è sempre andato molto forte, e che dunque si porrebbero come ipotetico territorio di conquista del nativo di Urbino.

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davide.brufani@oasport.it

Foto: Valerio Origo

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