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Nuoto, Gabriele Detti campione completo. Quali scenari futuri? Più 400 o 1500 sl?

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Il Mondiale di nuoto a Budapest doveva essere per Gabriele Detti quello della definitiva consacrazione e così è stato. La vittoria dell’oro negli 800 stile libero, con il nuovo primato europeo, ed il bronzo nei 400 sl confermano la grande completezza del toscano, in grado di andar forte su più distanze. Medaglie pesanti che possono dare ancora più consapevolezza a Detti sul lavoro da farsi per essere maggiormente competitivo e lasciare un segnale indelebile nelle competizioni internazionali.

In questo senso, è parso evidente come l’azzurro sia riuscito ad esprimere il suo meglio nelle 16 vasche. Aggressivo e con tanta voglia di fare, il livornese ha gestito a proprio piacimento la gara, partendo forte e controllando l’arrivo della coppia Gregorio Paltrinieri/Wojciech Wojdak. Poi quell’ultimo 100 letteralmente volato gli ha permesso per la prima di volta di battere, in una competizione internazionale, Greg e fregiarsi di un titolo mondiale prestigioso, con valenza olimpica vista l’introduzione della distanza nel prossimo programma a Cinque Cerchi di Tokyo 2020. Un atteggiamento un po’ diverso invece nei 400 metri, nei quali l’azzurro è parso molto più cauto al passaggio, passando in 1’52” a metà gara. Il ritorno in negative split (1’51”) la dice lunga su un andamento forse, troppo tattico. Vero è che la medaglia è arrivata anche se il tempo non è stato quel che ci si aspettava.

E poi i 1500 stile libero e quel quarto posto. Livornese arrivato all’atto conclusivo delle 30 vasche, premianti Paltrinieri, con la spia della riserva accesa: troppe gare e forse un turno in staffetta (4×200 sl) che poteva essere evitato. Il Gabriele della finale dei 1500 è stato lontano parente di quello visto qualche giorno prima e va da sé che, nel grande programma che lo riguarda, vadano fatte delle scelte. Dedicarsi anima e corpo ad una distanza difficile e con tanti avversari come i 400 sl o più ai 1500 sl?



Se valutassimo sulle caratteristiche dell’atleta verrebbe da dire i 400 metri perchè, come distanza, meglio si sposano con la nuotata di Detti capace di andare in progressione e di chiusure di grande livello. Tuttavia, come la finale di Budapest ha dimostrato, la concentrazione di talento è spaventosa, al contrario delle distanze lunghe dove, ad esempio, i due asiatici Sun Yang e Park Tae-Hwan fanno decisamente più fatica.

Certo, le acque magiare hanno messo in mostra giovani del calibro di Wojdak e di Mykhailo Romanchuk  e quindi ottenere una medaglia non sarà facile però con un Gabriele votato maggiormente ad 800 e 1500 il discorso doppietta (1° e 2°) con Gregorio potrebbe diventare realtà.

Vedremo quale sarà il programma futuro del poliedrico italiano, certi di avere tra le mani un nuotatore di grandi possibilità e con ancora dei margini di miglioramento, soprattutto sotto il profilo dell’approccio agonistico.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Enrico Spada

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