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Pentathlon, Elena Micheli: “A Praga sono stata ripagata dei sacrifici affrontati. Punto sempre più in alto, ora i Mondiali Junior”

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ESCLUSIVA OA SPORT – La trionfale spedizione degli azzurrini del Pentathlon Moderno ai Mondiali Youth A di Praga, conclusasi con il primo posto assoluto nel medagliere, grazie a tre ori ed un argento, ha visto brillare in modo particolare la stella di Elena Micheli, autentica mattatrice della rassegna iridata, che è rientrata in Patria con due ori ed un argento, diventando la pentatleta più medagliata della rassegna iridata svoltasi in terra boema. A pochi giorni dai Mondiali Junior di Szekesfehervar, in Ungheria, OA Sport ha intervistato l’atleta che ha vinto due ori, nella prova a squadre (con Alice Rinaudo e Maria Beatrice Mercuri) e nella staffetta mista (con Giorgio Malan), ed un argento, nella prova individuale, in Repubblica Ceca.


Ciao Elena. Partiamo dai recentissimi successi ai Mondiali Youth A in quel di Praga: condividi con noi le tue emozioni.
“Le emozioni sono state molte e sempre positive durante l’ultima trasferta. Non avevo mai vinto una medaglia individuale ad un Mondiale, infatti l’esordio in termini di medaglie fu l’oro vinto con Aurora (Tognetti, ndr) nella staffetta dell’anno scorso (Mondiali Youth A di Limerick 2016, ndr). Vincere due medaglie d’oro è stato sicuramente gratificante ma ciò che più mi ha resa felice, non posso negarlo, è stato l’argento individuale: è stata infatti la medaglia più ricercata, per il suo valore e per ripagare i numerosi sacrifici affrontati (tanto da me quanto dai miei allenatori e dalla mia famiglia). Ciò non sminuisce assolutamente le medaglie ottenute nella prova a squadre e nella staffetta, altrettanto appaganti. In poche e semplici parole, sono felice”.

La vittoria nella prima giornata di gare delle tue compagne Lea Maria Lopez e Maria Beatrice Mercuri ha fatto da traino ad una spedizione trionfale: c’è qualche rimpianto per gli 8” che ti hanno divisa dall’oro individuale? Sarebbero bastati un altro paio di assalti vinti nella prova di scherma…
“La vittoria di Beatrice e Maria è stato un inizio tanto straordinario quanto travolgente. Un oro il primo giorno di gare ha sicuramente reso felice e sognante ognuno di noi. Devo ammettere, a mio discapito, che quegli 8 secondi, se l’atleta russa (ormai consapevole della vittoria) non avesse smesso di spingere negli ultimi metri, sarebbero potuti essere di più. Sono infatti uscita distante dalla piazzola di tiro rispetto a lei, mi sono riavvicinata, ma non abbastanza da raggiungerla. Due botte in più a scherma sarebbero state sicuramente d’aiuto, ma non hanno compromesso la mia gara. Chiaramente, con i se e con i ma, non è possibile ricostruire una gara, ogni punto perso è regalato, ed in questo sport vince chi sbaglia meno. Io personalmente ritengo che la vincitrice abbia sbagliato meno di me nel corso della gara e non ho rimorsi né rimpianti”.

Descriviti come pentatleta: quali sono i tuoi punti di forza e su quali aspetti devi ancora migliorare?
“Come pentatleta mi ritengo portata per gli sport atletici (tendo anche a preferirli), quali nuoto e corsa. La scherma per motivi di attenzione (la stanchezza dovuta al minore allenamento di quest’anno per via dello studio per conseguire la Maturità classica) spesso non è stata eccellente, tuttavia negli ultimi mesi ho avuto la percezione di essere più sicura e, di conseguenza, ho ottenuto risultati migliori. Il tiro è da sempre lo sport che mi da più sicurezza, nonostante ciò, ogni tanto mi è capitato di non esprimermi al meglio. Se dovessi scegliere su quale sport concentrarmi maggiormente, direi l’equitazione, soprattutto per motivi di esperienza. Decisamente come punti di forza indicherei il nuoto ed il Laser Run”.

Siamo alla vigilia dei Mondiali Junior di Szekesfehervar, nei quali prenderai parte alla prova individuale ed alla staffetta femminile con Aurora Tognetti: l’obiettivo minimo è quello di migliorare il decimo posto individuale dello scorso anno in Egitto, ma puoi puntare anche al podio?
“Il decimo posto è stato emozionante e uno dei più bei risultati dell’anno scorso. Quest’anno sarà la mia prima staffetta a livello Junior, e la disputerò, più che con una compagna, con l’amica che ha condiviso con me un oro mondiale ed uno europeo a staffetta nello stesso anno (nel 2016, nella categoria Youth A, rispettivamente a Limerick ed a Sant Boi, ndr). Non avrei potuto desiderare di meglio, sono contenta ed emozionata di mettermi in gioco accanto a lei. Per la gara individuale di aspettative preferisco non crearmene, ho continuato a lavorare e darò il meglio, sicuramente sperando di ottenere dei buoni risultati. Le avversarie sono ancora più esperte e sono contenta di misurarmi con loro”.

Eppure, se avessi potuto scegliere tra Mondiali Junior e qualificazioni ai Giochi Olimpici Giovanili, cosa avresti preferito disputare?
“Penso avrei scelto i Mondiali Junior, dato che si tratta di un’esperienza ad un livello più alto rispetto a quello giovanile. Le Olimpiadi Giovanili, non lo nego, sarebbero state un’esperienza bellissima, ma, in vista di un futuro da Senior, preferirei fare un’esperienza Junior e gareggiare in tutte e 5 le discipline”.

E’ appena arrivata anche la convocazione agli Europei Youth A di Caldas da Rainha, località che ti sta particolarmente a cuore, visti i successi di due anni fa agli Europei Youth B, dove raccogliesti ben 4 medaglie. Quali sono le tue aspettative per questa competizione?
“Quel posto ha sicuramente un grande valore per me: lì ho vinto la mia prima medaglia individuale, un oro europeo. Di aspettative, come sempre, preferisco non crearmene, ma sarà una nuova possibilità di mettermi in gioco dopo il secondo posto di Praga, dato che anche la novella campionessa mondiale sarà in gara in Portogallo. Spero che il posto che mi sta più a cuore possa essere luogo di altre gioie”.

Non è ancora stata annunciata la composizione delle staffette: essendo il blocco femminile identico a quello dei Mondiali Youth A, ci potrebbe essere una conferma delle staffette viste a Praga? Se così fosse non potresti difendere il titolo nella staffetta femminile conquistato 12 mesi fa a Sant Boi, tentando tuttavia l’assalto all’oro nuovamente nella staffetta mista. In fondo, squadra che vince non si cambia!
“Sarebbe un onore poter difendere il titolo di campionesse europee a staffetta, ma ancora non si sa chi saranno le pentatlete impegnate in quella gara. Non è una preoccupazione per me: qualsiasi scelta sarà sicuramente ponderata e ragionata, e la accetterò in quanto tale, senza problemi. Sarò felice di fare una staffetta così come lo sono, in generale, di gareggiare”.

Tokyo 2020: un obiettivo da raggiungere o sei già proiettata su Parigi 2024?
“Tokyo o Parigi sarebbero un sogno, e sognare non è vietato. L’anno scorso Rio era impensabile come obiettivo e, anche se solo per poco, l’ho sognato (in seguito alla possibilità di qualificarmi come riserva). Le Olimpiadi sono il desiderio di ogni atleta e per adesso non vivo la cosa come una meta da raggiungere, ma come un sogno nel cassetto”.

Il pentathlon sta vivendo una crescita esponenziale in campo femminile in Italia. La tanta concorrenza interna porterà dei benefici per ciascuna di voi? Pensi si possa aprire un ciclo?
“È vero, le pentatlete stanno dimostrando a più riprese di essere all’altezza delle atlete estere, spesso battute. La concorrenza interna stimola tutte noi ad ottenere risultati sempre migliori e, in aggiunta, è vissuta serenamente”.

Un’ultima domanda: cosa si prova ad essere la numero 3 al mondo nel Ranking Mondiale Youth della UIPM? In Portogallo potrebbe concretizzarsi l’approdo alla posizione numero 1?
“Questa posizione mi rende felice e mi permette di puntare sempre più in alto (ad esempio, all’approdo al numero 1). E non posso non ringraziare per questo tutti i miei allenatori e la mia famiglia, i quali mi hanno permesso di praticare questo sport nel migliore dei modi”.

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Foto: Archivio Privato Elena Micheli

roberto.santangelo@oasport.it

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