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Surf, World League 2017: Julian Wilson vince il Billabong Pro Tahiti
Si è conclusa nella notte italiana il Billabong Tahiti Pro, settimana tappa del World Tour 2017.
Dopo l’edizione spettacolare di J-Bay e l’indigestione di onde world class durante tutto l’arco della competizione, la speranza di assistere ad un’edizione epica della gara sull’onda di Teahupo’o era elevata. Per l’ultimo round del dream leg peró (le tre tappe del Tour disputatesi alle Fiji, a Jeffreys Bay e in Polinesia), il meteo non ha voluto essere troppo d’aiuto. Questo ha costretto l’organizzazione a concentrare i turni dal round 3 alla finale in soli tre giorni, in quella che è diventata una maratona di tubi e batterie giocate su lunghe attese tra un set e l’altro.
Ad uscirne vincitore l’australiano Julian Wilson, alla prima affermazione sull’onda del Pacifico e al terzo successo in carriera nel World Tour. Una vittoria per certi versi inaspettata, ma che se vista nel complesso delle ultime tre tappe dove ha collezionato un quinto, un terzo e un primo posto, dimostra come l’atleta del Queensland sia riuscito a trovare una continuità mai avuta prima. Una vittoria che però fino a pochi minuti dalla fine della finale sembrava tutt’altro che a portata di mano. Lo scontro con il favoritissimo brasiliano Gabriel Medina, già vincitore qui nel 2014 e autore di prestazioni sempre al limite sulla sinistra di Chopes, si era aperto nel peggiore dei modi per Wilson. L’aggressività del goofy di San Paolo ha messo l’australiano in combo a dieci minuti dalla fine, costringendolo a dover trovare due onde per un totale da 17,87 punti. É in questo momento che Wilson comincia la sua rimonta grazie ad un lungo tubo in backhand che gli regala 9,23 punti utili a rimettersi in careggiata. A 3 minuti dalla fine poi il capolavoro, quando Wilson si infila in una blue room perfetta uscendone a cannone e venendo premiato con un 9,73 che chiude i giochi.
La vittoria proietta Wilson al quinto posto in classifica generale inserendolo di fatto nella corsa al titolo, aperta mai come quest’anno a questo punto della stagione. L’atleta australiano è infatti il settimo vincitore in sette gare del Tour.
Un Tour che ha avuto il suo punto di svolta durante la seconda batteria del round 4: la lycra gialla Matt Wilkinson (AUS) decide di giocare di tattica quando è in testa a pochi minuti dal termine, forzando l’interferenza di Gabriel Medina, in quel momento secondo. Il gioco funziona, con il brasiliano relegato al terzo posto, ma sull’onda successiva alla disputa tra i due l’americano Kolohe Andino prende i 7,27 punti necessari a passare in testa e regalarsi l’accesso ai quarti di finale.
Nel successivo round 5, Medina riesce ad avere la meglio del rookie O’Leary (AUS), mentre Wilkinson deve fermarsi di fronte a Wiggolly Dantas (BRA), lasciando libera la strada ai suoi diretti concorrenti per la leadership provvisoria e abbandonando cosi per il secondo anno di fila la testa della Jeep Leaderboard proprio a Tahiti.
Ad approfittarne è il sudafricano Jordy Smith, che grazie alla vittoria nel quarto di finale contro il favoritissimo John John Florence (HAW), raggiunge il miglior risultato in carriera a Teahupo’o e nonostante la semifinale persa contro Julian Wilson, si presenta al prossimo evento di Trestles in California (già vinto nel 2016 e 2014) come leader della classifica generale.
A seguirlo in classifica proprio John John Florence, che non é riuscito a capitalizzare quella che era sembrata una totale imbattibilità sulle sinistra polinesiana.
A quattro eventi dal termine, con i due peggiori risultati da scartare per ogni atleta e con l’imprevedibilità del Tour di quest’anno, è difficile non considerare i giochi aperti fino all’ultima tappa del Billabong Pipe Masters alle Hawaii e includendo nella corsa gli atleti almeno fino all’attuale settimo posto di Gabriel Medina.
A fondo classifica invece, Leonardo Fioravanti perde una posizione ritrovandosi al ventinovesimo posto. Per l’italiano un altro venticinquesimo posto, e ancora una volta la beffa di dover uscire con onore.
In quella infatti che è stata definita come la superheat del round 2, il romano pesca forse il peggior accoppiamento trovandosi a giocarsi l’accesso al round 3 con il favoritissimo compagno di squadra Jeremy Flores (FRA), qui vincitore nel 2015. La gara inizia apparentemente nel peggiore dei modi, con un 9 del francese, al quale però il nostro rookie risponde prontamente sull’onda successiva con un 9,23. Flores si riporta in testa con un’onda da 7,73 alla quale Fioravanti prova a rispondere prendendo una serie di onde che solo alla fine riesce a capitalizzare. Mentre attende i punteggi di un’onda che pare potergli permettere di passare in testa alla heat, Flores, fin li in attesa di poter sfruttare il suo diritto di precedenza, dimostra di non essere considerato a caso uno dei migliori interpreti dei tubi di Tahiti, infilandosi nell’onda del giorno e portando a casa 9,77 punti e accesso al round 3.
Fioravanti esce quindi con un punteggio totale di 16,60, quanto gli sarebbe stato sufficiente ad aggiudicarsi una qualsiasi delle altre batterie del round 2. Se nei primi eventi dell’anno ha dovuto farsi da parte per pochi centesimi di punto, nelle ultime due gare nonostante le proprie prestazioni di livello si è dovuto inchinare di fronte a prestazioni mostruose dell’avversario, vedasi il perfect 20 di Smith a J-Bay. Con 4 gare al termine e pochi eventi QS 10.000 a disposizione, la speranza è che le cose comincino a girare nel verso giusto e ripagare l’atteggiamento comunque positivo che l’atleta italiano ha mantenuto fino a questo momento.
I Tour maschile e femminile ripartono dalla California, con l’Hurley Pro at Trestles dal 6 al 17 Settembre.
TOP 5 Jeep Leaderboard
1 – Jordy Smith (ZAF) 37.850 pt
2 – John John Florence (HAW) 36.900 pt
3 – Matt Wilkinson (AUS) 35.950 pt
4 – Owen Wright (AUS) 35.350 pt
5 – Julian Wilson (AUS) 33.200 pt
Luca Dalla Costa
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Foto: Facebook/Julian Wilson