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Tennis, Masters 1000 Cincinnati 2017: la prima sinfonia di Grigor Dimitrov. Nick Kyrgios rinunciatario, sconfitto in due set

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Due giocatori dal destino per certi versi simile. Età diverse, certo, ma per entrambi l’etichetta di talento e campione del futuro. Per uno addirittura quella scomodissima di Baby Fed. Per tutti e due, poi, una consacrazione che tarda ad arrivare. Se la finale del Masters 1000 di Cincinnati doveva dirci chi tra Grigor Dimitrov e Nick Kyrgios era il più pronto al grande salto tra i big, l’ago della bilancia si è spostato nettamente in favore del bulgaro. Per il 25enne numero 11 del mondo si tratta del primo sigillo in carriera in un grande torneo, alla prima finale. Non sarà certo una consacrazione definitiva, ma di sicuro un passo importante affinché il bulgaro possa stabilirsi (finalmente) tra i giocatori top del circuito.

Dall’altro lato, invece, esame rimandato per Kyrgios. Anche per lui si trattava della prima finale in un Masters 1000 e l’occasione di raggiungere il primo grande titolo, a 22 anni, è stata sprecata in malo modo. Dimenticatevi della versione extra-lusso che aveva battuto Rafael Nadal due giorni fa. Oggi l’australiano è tornato il giocatore bizzoso che conosciamo. Tanti colpi sprecati, quasi volontariamente, ed occasioni gettate. Due giocatori dal destino simile dicevamo, certo, ma se c’è una differenza, oltre che sotto l’aspetto tecnico, è sul piano mentale. Dimitrov non ha mai smesso di provarci nella sua carriera fin qui ed ora sta raccogliendo i frutti, meritatamente. Il trionfo di Cincinnati non è infatti una meteora, ma si colloca all’interno di una stagione in cui il bulgaro è già stato protagonista (ad un passo dal battere Nadal all’Australian Open in semifinale).

Kyrgios ha provato ad affidarsi al suo servizio, che però oggi non girava come due giorni fa. Eppure è stato lui il primo ad avere la chance del break, nel quarto gioco, con Dimitrov autore di due doppi falli, ma Nick non ci ha messo la giusta cattiveria, sciupandola malamente. Cosa che non ha fatto il suo avversario: nel game successivo, infatti, il break è arrivato in favore del bulgaro, che aveva un piano partita ben definito e lo ha applicato in maniera precisa. Annullata un’altra opportunità di break complice un altro errore di Kyrgios, Dimitrov è volato facilmente verso il primo set.

Il numero 23 del mondo ha rischiato di precipitare quando sul 3-3 ha concesso due palle break, salvandosi grazie al servizio. La battuta dà e la battuta toglie, però. Sul 5-5 pari infatti, Dimitrov non ha avuto neanche bisogno di toccare la palla: il break gli è stato servito su un piatto d’argento da Kyrgios, disastroso con tre doppi falli. Il bulgaro non ha avuto problemi quindi a chiudere dopo un’ora e mezza di gioco. Un atteggiamento incommentabile da un lato, il sorriso di un ragazzo che aveva un’opportunità e se l’è presa alla grande dall’altro. In attesa del giorno (che potrebbe non arrivare) in cui l’australiano si accorgerà del talento che Madre Natura gli ha riservato, quest’oggi a Cincinnati si è accesa (finalmente) la stella di Grigor Dimitrov.

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter W&S Open

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