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Tennis: rimane immutato il formato degli incontri di Coppa Davis. Rivoluzione mancata?
“Tanto tuonò che alla fine non piovve“. Vien quasi spontaneo modificare una celebre citazione di Socrate parlando di quanto avvenuto nell’Assemblea Generale dell’ITF (International Tennis Federation) circa i cambiamenti nel format della Coppa Davis.
Nel corso dell’ultimo Roland Garros la Federazione aveva annunciato una serie di riforme per far sì che la celebre competizione a squadre non venisse disertata dai giocatori più forti del circuito ATP, sottoposti ad un carico di impegni improbo. Mutamenti che contemplavano una riduzione dei set nei match di singolare dal meglio dei cinque set al meglio dei tre. Tanti tennisti, infatti, avevano lamentato l’eccessivo logorio fisico, non corrisposto in termini di punti in classifica e montepremi come nei tornei del Grande Slam. Altre novità poi riguardanti la finalissima in un’unica sede per Davis e Fed Cup denominata “World Cup of tennis”, con il PalaExpo di Ginevra, già scelto per il triennio 2019-2021.
Ebbene nel meeting di Ho Chi Minh City in Vietnam, si è fatto un deciso passo indietro. Il cambiamento del format dei match è stata votato favorevolmente solo dal 63.54% dei membri quando era richiesto che i 2/3 dell’assemblea fosse d’accordo. Mentre è stata rimandata al 2018 la decisione sull’atto conclusivo in comune di Coppa Davis e Fed Cup.
Le riforme che entreranno invece in vigore nel 2018 sono le seguenti:
– Le finalista di Davis e Fed Cup avranno il vantaggio di disputare tra le mura amiche il primo confronto dell’anno successivo ponendo fine alla classica alternanza.
– La disponibilità del campo di gara ed allenamento è stata limitata ad una sola giornata, per ridurre i costi
– Gli impegni dei tennisti, prima delle partite, saranno ridotti ad un solo evento che condenserà il sorteggio, la conferenza stampa pre-match e la cena ufficiale.
C’è da chiedersi: una rivoluzione mancata?
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Coppa Davis
